Il welfare e le politiche sociali non sono un costo. Possono costituire un utile volano per la creazione di nuova occupazione. Lo hanno affermato con forza più di 40 associazioni impegnate da tempo nel settore delle politiche sociali e riunite nella rete “Cresce il Welfare, cresce l’Italia”.
Ma l’Italia – rispetto ai paesi del centro e del nord Europa – è in ritardo, e di molto: “sul piano dello sviluppo dei servizi di cura, ma soprattutto rispetto all’individuazione di una vera strategia nazionale di sviluppo del welfare che abbia in animo la promozione dell’occupazione, oltre che la tutela di nuovi e vecchi bisogni sociali. La creazione di occupazione attraverso il welfare è, invece, un fatto da prendere sul serio. A patto però di uscire dal circolo oggi dominante fatto di basso deficit, ma anche bassa occupazione, bassa crescita e basso welfare”.
Eppure in Europa i numeri parlano chiaro: mettendo insieme il settore dei servizi sociali e quello della salute l’aumento dell’occupazione tra il 2002 e il 2009 è stato pari a 4,2 milioni, più di un quarto rispetto a tutta l’occupazione creata (circa 15 milioni di nuovi posti di lavoro).