23 Maggio 2013
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La disfida di Bologna (Urbinati, Andreatta, Sapelli, Carrozza, Zamagni, Rodotà, Polito…)

23 Maggio 2013

Mario Ajello sul Messaggero del 22 racconta: “Prodi e la disfida di Bologna”. Sul tema interviene Giulio Sapelli, economista atipico: “L’istruzione privata è un bene comune” (Messaggero). Repubblica offre due voci: Nadia Urbinati, “Niente soldi pubblici ai privati, Bagnasco sbaglia a radicalizzare”, e Filippo Andreatta, “Il sistema misto ha funzionato e bisogna tutelare il pluralismo”. L’Unità fa parlare il ministro Carrozza: “Bologna divisa dal referendum. Carrozza: tutelare tutti i bambini”. Francesco

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23 Maggio 2013
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Gli amici di Genova per don Gallo

23 Maggio 2013

 

Gli amici di c3dem di Genova Maria Pia Bozzo e Carlo Ferraris, a nome di tanti altri, ci hanno mandato subito, con poche righe che pubblichiamo qui di seguito, la notizia della morte di don Gallo. E vi hanno aggiunto il ricordo che ne hanno scritto due giovani, uno di formazione cattolica e l’altro di formazione marxista, entrambi segretari del Pd in Liguria.

 

E’ morto don Gallo. Un grande uomo e un santo della città di Genova. Non occorre canonizzarlo, perché  il miracolo da lui compiuto è sotto gli occhi di tutti: la Comunità di San Benedetto. Tuta la città lo piange con grande affetto: dalle istituzioni ai genitori dei ragazzi da lui salvati, dalla borghesia di Castelletto alle prostitute dei vicoli. Spero che nessuno si impadronisca del suo ricordo. (Carlo Ferraris)

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22 Maggio 2013
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I cristiani d’Italia alla prova della storia

22 Maggio 2013

Interessante la recensione che lo storico Giuseppe Galasso, sul Corriere della Sera, fa  del volume dato alle stampe da Alberto Melloni per Laterza: Tutto e niente. I cristiani d’Italia alla prova della storia, dedicato al rapporto fra Chiesa e storia d’Italia dopo l’unificazione. Nel suo articolo (“Chiesa e Italia inseparabili nell’accordo e nel conflitto”) Galasso apprezza “l’originalità e l’importanza del saggio di Melloni, molto persuasivo nel suo delineare un cattolicesimo e una Chiesa d’Italia lontani dal monolitismo e dall’unitarietà che si presumono”. E aggiunge:

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22 Maggio 2013
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La questione cittadinanza e l’inutile battaglia del latinetto

22 Maggio 2013
di Alberto Guariso

 

L’autore è avvocato, esperto di diritto antidiscriminatorio, presidente della onlus “Avvocati per niente”, e redattore della rivista “Appunti di cultura e di politica”

 

 Ci sono volute alcune settimane, dopo le prime aperture del Ministro Kyenge sul tema della cittadinanza, per smetterla di usare il latinetto come clava ideologica e cominciare a ragionare su qualche contenuto. Ma il passaggio non è stato affatto semplice se persino una persona avveduta come il presidente del Senato si è fatto trascinare nella bagarre sentendosi in dovere di mettere in guardia contro il rischio che lo ius soli scateni l’arrivo di orde di donne straniere pronte a partorire non appena uscite dall’aeroporto, al solo fine di garantirsi che il primo vagito sia quello di un italiano ad ogni effetto.

Con tutto il rispetto per l’alta carica, simili allarmi sono davvero poco comprensibili, come poco comprensibile è la contrapposizione radicale tra i due criteri di attribuzione della cittadinanza che, enunciati in modo schematico, sono poco o nulla significativi.

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21 Maggio 2013
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Il Pd, gli autogol, l’alternativa, i populismi di destra e sinistra, la Cei, gli asili di Bologna, la Rai, la Costituzione, le larghe intese…

21 Maggio 2013

Per Marco Revelli il Pd è irrecuperabile (“Lontano da Bisanzio”, il Manifesto). Sofia Ventura su Europa, si spende per “Un segretario a vocazione maggioritaria”, e chiede di non separare leadership di partito e leadership di governo; così pure Antonio Funiciello, area liberal del Pd: “Come nasce un capo” (Il Foglio). Critico con la politica della sinistra Giuseppe De Rita (“Basso merito, zero ambizioni”), che lamenta una certa demagogia egualitaria; idee simili nel dibattito tra Cicchitto e Lanzillotta (“Basta populismo carezzevole”, Il Foglio).  Critico con la presidenza Rai è Ugo Volli: “Rai. Il guaio è la cultura non l’Isola dei famosi” (Il Mattino). Prodi e gli asili di Bologna: “Anche Prodi si schiera: Sì a fondi per asili paritari” (Giulia Gentile, l’Unità). La relazione di Bagnasco all’assemblea

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18 Maggio 2013
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Occorre un sindacato innovativo e unitario per rilanciare il lavoro

18 Maggio 2013
di Sandro Antoniazzi

 

L’autore intende aprire un dibattito sulla centralità del lavoro nella vita del Paese e sulla necessità di operare un cambiamento radicale nel nostro sistema economico. Per questo serve, però, un sindacato che prenda atto della fine dello sviluppo illimitato da cui far derivare i benefici per i lavoratori e che diventi un soggetto attivo e protagonista della nuova economia

 

Il lavoro è solo l’altra faccia dell’economia. Per questo, fare leggi sul lavoro come se il lavoro fosse un problema a sé stante, avulso dall’economia, non ha alcun senso, anzi costituisce un inganno e una perdita di tempo.

In questa categoria metterei i provvedimenti del ministro Fornero di cui è difficile comprendere la logica. Probabilmente l’idea originaria stava in uno scambio: i sindacati avrebbero dovuto accettare un’apertura sull’articolo 18, di contro gli imprenditori avrebbero consentito a limitare le molteplici forme contrattuali precarie.

Questo scambio non è andato in porto e a quel punto gli interventi sono diventati confusi e  inconcludenti. Inoltre, continuare a cambiare le norme senza un chiaro indirizzo non fa che aumentare la fatica  per adeguamenti formali e l’adozione di nuove procedure: cose che andrebbero francamente evitate.

Mi permetto di esprimere qualche perplessità anche su quella che mi sembra costituire l’idea cardine del sindacato in tema di lavoro precario:

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16 Maggio 2013
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LA LEGGE SULLA CITTADINANZA SERVE ALL’ITALIA

16 Maggio 2013

Non si fermano le polemiche nei confronti del ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge. Scrive l’ex sindaco di Reggio Emilia e oggi ministro degli Affari regionali, Graziano Del Rio: “Le proposte di legge di iniziativa popolare per una riforma del diritto di cittadinanza, come peraltro le oltre trenta già depositate alle Camere in questi venti anni, non propongono affatto un diritto di suolo assoluto, all’americana, cioè «nasci e sei cittadino». Propongono, bensì, un principio culturale: riconoscere, soprattutto ai minori, l’inserimento avvenuto da cittadini in una comunità in cui nascono o vivono. E per gli adulti, di abbreviare i tempi per la cittadinanza, che di fatto ora arriva dopo 13, anche 15 anni di regolarità (…)” (“Perché la legge sulla cittadinanza serve all’Italia”, Unità 13 maggio).

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7 Maggio 2013
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Cittadinanza ai figli degli immigrati. Una nuova legge è necessaria

7 Maggio 2013

“Pacata, autorevole, ferma nella capacità di non accettare provocazioni e dotata di grande  lucidità nel cogliere e valorizzare le espressioni positive di crescita e sempre orientate a costruire il futuro (…). Il suo pensiero è sempre stato orientato a  un impegno politico trasversale, a costruire ponti e reti …”. Così Teresa Marzocchi, assessore dell’Emilia-Romagna per le Politiche sociali ( “Kyenge, la nostra ministra dell’interazione”). Non è ancora chiaro quale sia la proposta. Appare ragionevole che si tratti di uno ius soli a determinate condizioni (come chiede Scelta civica). Gian Antonio Stella, sul Corriere della Sera, scrive “Le inutili forzature” (ma ci sono davvero state?). La Stampa pubblica un colloquio di Andrea Malaguti con Livia Turco: “Kyenge, pasionaria dello ius soli. Così la Turco l’ha portata a Letta”.

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7 Maggio 2013
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Fermare la violenza contro le donne

7 Maggio 2013

Tra le molte voci alzatesi perché si faccia qualcosa per fermare la violenza contro le donne c’è quella di Giancarla Codrignani che chiama alla firma dell’appello  per la convocazione di una sorta di “Stati generali”. Il 3 maggio Stefano Rodotà su Repubblica aveva risposto ad alcune domande in merito all’appello di Laura Boldrini per fermare, intanto, la violenza verbale che viaggia su Internet (“Rodotà: le regole per Internet ci sono, bisogna solo farle rispettare”). Sulla questione della violenza alle donne vedi anche la petizione pubblica “Mai più complici”.

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