27 Settembre 2016
by Giampiero Forcesi
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Temo che il nuovo senato non sia in grado di operare in modo valido

27 Settembre 2016
di Salvatore Leonardi

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento sul prossimo referendum, in favore del No. L’autore, da oltre quarant’anni nel Meic in Sicilia, di professione bancario, iscritto al Pd, è da poco tempo tra gli amici di c3dem. (Il titolo è redazionale)

 

… Alcune scelte dei riformatori non mi paiono condivisibili, altre appaiono espressione di un progetto incompiuto, che troppo affida alla legislazione ordinaria per definire – in aspetti non secondari – la fisionomia del nuovo Organo. Il mio timore è quello che la reale operatività del nuovo Senato proceda in maniera incerta e comunque resti molto al di sotto del ruolo assegnatogli, generando in tal modo un “bicameralismo differenziato apparente” o, ancor più chiaramente, un “monocameralismo mascherato” …

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23 Settembre 2016
by Giampiero Forcesi
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Aldo Moro. Lo statista e il suo dramma

23 Settembre 2016
di Guido Formigoni

 

In occasione del centenario della nascita di Aldo Moro (23 settembre 1916) pubblichiamo le Conclusioni del libro che l’autore ha dedicato al profilo dello statista democristiano (Aldo Moro. Lo statista e il suo dramma, Mulino 2016). Il volume è in libreria da pochi giorni.

 

Aldo Moro crebbe come un giovane intellettuale cattolico meridionale dotato di una fede cristiana convinta e di una cultura giuridica in cui spiccava una inconsueta apertura verso la moderna dimensione statuale. Intendendo lo Stato come strumento di una società articolata, si impegnò nelle organizzazioni intellettuali laicali del mondo cattolico, fino a livelli dirigenziali, che sotto il fascismo erano (anche) l’unico modo per arricchire e articolare quella società. Vi rimase legato poi nella primissima stagione dopo la caduta del regime fascista, mentre sviluppava un’attività giornalistica e in qualche modo di analista della politica, che mostrava vivo interesse e coinvolgimento umano verso la nascente democrazia. Costruiva intanto una professionalità di giurista e insegnante universitario, che non volle abbandonare per tutta la sua vita (coltivando anzi spesso l’idea di tornarvi a tempo pieno).

Entrò direttamente in politica solo attraverso l’elezione alla Costituente, in quota all’associazionismo cattolico e su spinta del suo arcivescovo, dopo un approdo tardivo alla neonata Democrazia cristiana.

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23 Settembre 2016
by Giampiero Forcesi
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Roberto D’Alimonte e i suoi calcoli matematici sulla legge elettorale

23 Settembre 2016
di Nino Labate

 

Se ne parla dopo il referendum costituzionale. Il prudente rinvio della Consulta, la machiavellica proposta del M5s per il ritorno alla proporzionale, le caute aperture di Renzi sul premio alla coalizione, le varie proposte sul tappeto, le mozioni bocciate del dibattito parlamentare, mi hanno suggerito di ripercorrere la strada che ha battuto nell’ultimo anno Roberto D’Alimonte, politologo ed editorialista de Il sole 24 Ore. L’ideatore dell’Italicum.

Lasciando perdere la sciocchezza dell’“uomo solo al comando”, rimane certo che la governabilità e la stabilità così tanto da lui difese, non vanno prese sottogamba. Sono cose molto serie che solo Grillo non vuole tra i piedi per proseguire nel suo perenne spettacolo, oggi trasferito sulla scena della politica. Benché importanti e centrali, governabilità e stabilità, ballottaggio e rappresentatività, bipolarismo e partito premiato vanno però collocati sullo sfondo della sociologia spicciola e dell’antropologia. Più che della ingegneria politica e dall’empirismo sui dati statistici. Abbiamo invece potuto osservare che il dibattito è rimasto sempre imbrigliato sul metodo e sulle tecniche, sulla matematica degli equilibri partitici, addirittura sulle convenienze, più che sul merito e sui contenuti. Se l’Italicum è destinato ad andare avanti così come l’ha pensato D’Alimonte, non è allora male essere consapevoli dei suoi effetti sulla qualità della nostra democrazia politica.

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22 Settembre 2016
by Giampiero Forcesi
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La mia verità sul referendum

22 Settembre 2016
di Raniero La Valle

 

Riceviamo e pubblichiamo, per il suo indubbio interesse e per la stima dell’autore, il discorso da lui tenuto il 16/09/2016 a Messina nel Salone delle bandiere del Comune in un’assemblea sul referendum costituzionale promossa dall’ANPI e dai Cattolici del NO, e replicato il giorno successivo a Siracusa in un dibattito con il prof. Salvo Adorno del Partito Democratico, sostenitore delle ragioni del Sì. Il titolo originario dell’intervento era “La verità sul referendum”.

Riportiamo di seguito anche il commento a caldo che Tati Sgarlata, portavoce del gruppo “Siracusa Resiliente”, ha fatto a conclusione del dibattito tenutosi a Siracusa il 17 settembre 2016.

 

Cari amici,

poichè ho 85 anni devo dirvi come sono andate le cose. Non sarebbe necessario essere qui per dirvi come sono andate le cose, se noi ci trovassimo in una situazione normale. Ma se guardiamo quello che accade intorno a noi, vediamo che la situazione non è affatto normale. Che cosa infatti sta succedendo?

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19 Settembre 2016
by c3dem_admin
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L’esempio di Ciampi e l’odierna inconcludenza della politica

19 Settembre 2016
di Nuccio Fava

 

Tricolore a mezz’asta, giornata di lutto nazionale e funerali in forma privata riassumono il valore e la riconoscenza dell’intero paese per il contributo di Carlo Azeglio Ciampi, il cordoglio e la gratitudine che gli deve l’intera comunità nazionale, per l’alto servizio reso nei diversi campi e nei momenti difficili in cui si è trovato ad operare, sempre con forte senso delle istituzioni, con alto senso civico, allo stesso tempo italiano ed europeo, sempre all’insegna di grande competenza, rigore ed onestà.

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7 Settembre 2016
by Giampiero Forcesi
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Mino Martinazzoli: una testimonianza esemplare

7 Settembre 2016
di Pierluigi Castagnetti

 

Pubblichiamo il discorso che l’autore ha tenuto il 6 settembre a Brescia, alla presenza del presidente Sergio Mattarella, per commemorare Mino Martinazzoli, morto cinque anni fa. Il testo del suo discorso, “Il valore e l’attualità dell’impegno nelle istituzioni. Mino Martinazzoli: una testimonianza esemplare” è apparso sul suo blog.

 

Non è la prima volta in questi cinque anni che mi capita di ricordare Mino Martinazzoli qui a Brescia, e sempre l’ho fatto con una certa circospezione, perché qui ci sono i suoi amici più cari che lo conoscevano meglio di me e perché questa città è considerata a ragione la capitale di quel cattolicesimo democratico che ha avuto nei Montini, nei Bazoli, nei Trebeschi, in Teresio Olivelli, nel sindaco Boni, in Franco Salvi e da ultimo Martinazzoli i suoi esponenti di punta.

Ma oggi sono ancora più imbarazzato a parlarne di fronte a Lei, signor Presidente della Repubblica, che di Martinazzoli è stato amico vero e collega, in parlamento e in diversi governi e, dunque, potrebbe darne una testimonianza ben più significativa della mia.

Cercherò di attenermi al titolo che il sindaco Delbono ha voluto dare a questo mio intervento: “Il valore e l’attualità dell’impegno nelle istituzioni. Mino Martinazzoli: una testimonianza esemplare”.

E partirò da un’affermazione proprio di Martinazzoli: “Non ho scelto la politica per vocazione e non considero la politica una professione. Ho vissuto la politica come un servizio – richiesto e insieme dovuto – verso la comunità”. Parole oggi un po’ desuete, che andrebbero esaminate una a una.

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26 Agosto 2016
by Giampiero Forcesi
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Franco Monaco, l’eredità dell’Ulivo e Giovanni Cominelli

26 Agosto 2016
di Nino Labate

 

Giovanni Cominelli, polemizzando giorni fa con Franco Monaco, afferma alcune verità. Ma solo alcune. Quando sostiene che l’Ulivo ha nel suo Dna il bipolarismo, l’alternanza, e la governabilità, non si sbaglia di molto. Le cose si complicano quando suppone che l’Ulivo aveva in mente un sistema elettorale che riduceva la rappresentanza e rafforzava il governo. Il valore delle istituzioni è sempre stato rispettato dalla cultura ulivista. Non c’è dubbio. Ma non è stato mai anteposto alla rappresentanza e al partito politico, che indicano invece la base culturale forte della visione democratica dell’Ulivo.

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24 Agosto 2016
by Giampiero Forcesi
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La riforma costituzionale di un leader post-ideologico

24 Agosto 2016
di Mario Giuseppe Molli

 

Il dibattito sulla riforma costituzionale, purtroppo più elitario che pubblico e inevitabilmente incentrato su questioni tecniche di metodo e di merito, non sembra attualmente preoccuparsi di mettere in luce da cosa è ispirato l’impianto di riforma elaborato da Renzi e dal suo esecutivo. E’ a mio avviso possibile e interessante farne invece anche un’ermeneutica culturale, evitando gli aspetti tecnico giuridici, economici, su cui non ho competenze e che altri meglio di me hanno messo in luce. Lo farò da cattolico democratico, nell’ambizione di essere parte di quel cattolicesimo progressista che, in quanto tale, coltiva legittimamente punti di vista diversi, anche sulla riforma costituzionale. La mia sensibilità, il mio taglio, le mie lenti sono quelle di un cattolico democratico, fortemente segnato da una storia fatta di antifascismo, di attaccamento alla Costituzione, di grande attenzione al Concilio e al forte rinnovamento che ha innescato nel mondo.

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14 Agosto 2016
by Giampiero Forcesi
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Con Minervini la Puglia perde un politico vero

14 Agosto 2016
di Antonio Conte

 

Guglielmo Minervini è stato un politico vero, che ha interpretato in maniera sobria l’esposizione mediatica, che come amministratore regionale lo portava spesso ad apparire pubblicamente. Distacco emotivo, sincerità, simpatia: erano queste le qualità che trasmetteva nel dialogo con il pubblico e con l’interlocutore. Esprimeva la dissacrazione della politica, ma evidenziava serietà dalle parole e dal suo sentimento profondo. Era lungimirante e con i piedi per terra,

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3 Agosto 2016
by c3dem_admin
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Guglielmo, il “mite lottatore”, per una politica generativa

3 Agosto 2016

 

E’ morto il 2 agosto, Guglielmo Minervini, splendida figura di cattolico democratico cresciuto alla scuola di don Tonino Bello, impegnato nel volontariato, nella Chiesa, nell’editoria e nella politica. Lo ricordiamo con un breve profilo biografico e, di seguito, due interventi a caldo e commossi di Fabio Caneri (presidente della Rosa Bianca) e Nicola Mele (presidente dell’associazione Nuova Costruttività).

 

Padre, marito e politico. Ci lascia all’età di 55 anni, ma il suo spirito e le sue idee continueranno a farci compagnia se sapremo farci contaminare dalla sua sfrenata voglia di “cambiamento costruttivo”.

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