11 Novembre 2015
by Giampiero Forcesi
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Il senso della mia proposta-provocazione di una separazione consensuale del PD

11 Novembre 2015
di Franco Monaco

 

A seguito dei numerosi interventi (anche sul nostro sito: vedi l’articolo di Paola Gaiotti, “Monaco, no!” e i commenti all’articolo stesso) suscitati  da una proposta da lui avanzata sul Manifesto (che l’ha ripubblicata ieri: “Una separazione nel reciproco interesse“)  l’autore, deputato del Pd, all’indomani dell’uscita dal Pd di un altro gruppetto di parlamentari e della nascita di Sinistra Italiana, torna sul tema e spiega il suo punto di vista.

 

Ha fatto un po’ discutere una mia proposta-provocazione: quella di una sorta di separazione consensuale del PD. Provo a illustrarla in sintesi. Essa prende le mosse da due considerazioni.

La prima. Complice la dissoluzione del centrodestra, il PD renziano va assumendo sempre più i connotati di un grande partito moderato di centro, un profilo decisamente diverso dal PD ideato nel solco dell’Ulivo prodiano, cioè un partito di centrosinistra nitidamente alternativo al centrodestra nel quadro di un maturo bipolarismo competitivo tra due alternative di governo.

Non è una cosa brutta, semplicemente si tratta di una cosa diversa. Si deve prenderne atto.

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3 Novembre 2015
by Giampiero Forcesi
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Salvare il partito o salvare le primarie?

3 Novembre 2015
di Nino Labate

 

Ripreso dalla rassegna stampa di Stefano Ceccanti e incuriosito dal titolo, sono andato a leggere l’articolo di Giovanni Cominelli pubblicato il 26 ottobre su l’Eco di Bergamo: “Primarie trappola per tutti i partiti”. (…) E’ stata soprattutto la cultura politica della sinistra italiana che ha pensato alle primarie come novità assoluta: si rompevano le oligarchie, si salutava il partito delle tessere e dei notabili, e si avvicinava il partito alla incontaminata, pura e pulita … società civile. Questo si è pensato. Le primarie arrivano con l’Ulivo di Prodi e proseguono sino a collocarsi sin dentro lo Statuto dell’erede Pd.

Di errori di valutazione ne sono tuttavia stati commessi molti.

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2 Novembre 2015
by Giampiero Forcesi
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“Avete facce di figli di papà”

2 Novembre 2015
di Salvatore Vento

 

Questo intervento, dedicato agli scritti corsari di Pasolini a 40 anni dalla morte del poeta friulano, è stato pubblicato sull’ultimo numero di “Via Po”, inserto culturale del giornale della Cisl “Conquiste del lavoro”. L’autore è il responsabile del Centro Mounier di Genova

Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo.
Siete paurosi, incerti, disperati
(benissimo) ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccolo borghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
coi poliziotti,
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.

Sono le parole di Pasolini che caddero come un macigno sui giovani del nascente movimento studentesco.

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22 Ottobre 2015
by Giampiero Forcesi
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Monaco no!

22 Ottobre 2015
di Paola Gaiotti De Biase

 

Sono terrorizzata (come si può esserlo alla mia età e entro questa assurda storia politica d’Italia) dalla ipotesi appena avanzata dal carissimo Franco Monaco: spaccare anche l’unico esempio di partito almeno relativamente normale che ancora occupa il nostro orizzonte (leggi qui, ndr).

E’ come se non avessimo ancora registrato, dopo più di vent’anni, gli effetti disastrosi  avuti nel nostro quadro politico dopo la svolta di destra che ha segnato il mondo all’inizio degli anni Ottanta.

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21 Ottobre 2015
by Giampiero Forcesi
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I cattolici democratici e la terza via social-liberale

21 Ottobre 2015
di Nino Labate

 

A proposito dell’incontro di Paestum

 

La lettera di Nico Fornasir a proposito di Paestum,  ha sollecitato interventi. Provo ad inserirmi anch’io poiché la sua provocazione ritorna spesso. Ho letto le risposte di Formigoni e Monaco, assieme a quelle di Stefano Ceccanti e Paola Gaiotti. Condivido tutto. Tranne qualche dubbio su Ceccanti che chiarirò. Non vedo neanche io spazi politici per il cattolicesimo democratico. Confesso che li ho auspicati sino a una decina di anni fa. Ma a partire dalle esperienze uliviste e soprattutto “margheritine”, mi sono reso conto che non era più il tempo di una sua presenza organizzata. Nelle parole di Fornasir ho invece percepito, ben coperta da seria argomentazione, una certa nostalgia unitaria separatista che gli fa onore. Ma che oggi è superata dalla storia: sentirsi diversi non è sempre una buona cosa… molto meglio con-dividere con altri, senza conservare gelosamente per sé!

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9 Ottobre 2015
by Giampiero Forcesi
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L’Assemblea Cisl non sia autoreferenziale

9 Ottobre 2015
di Sandro Antoniazzi

 

Il sindacato non può più limitarsi a distribuire la ricchezza che viene prodotta; deve preoccuparsi della formazione del reddito, dell’equità, della distribuzione del lavoro. Non può più solo godere dei frutti dell’economia, bisogna mettere le mani dentro l’economia. Battaglia nuova, dura, impegnativa che impegna tutto il sindacato (e naturalmente tutti i sindacalisti, a uno a uno, nessuno escluso, che devono essere all’altezza del compito).  Il sindacato deve decidere di dare una battaglia storica per realizzare un’economia umana.

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9 Ottobre 2015
by Giampiero Forcesi
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Guardando il passato, si può capire la deriva del presente

9 Ottobre 2015
di Giuseppe Bottazzi

 

L’autore è presidente del Circolo G. Toniolo di Reggio Emilia

 

Al Senato si sta svolgendo un’indegna rappresentazione il cui esito sembra scontato. I media sono in massima parte schierati a sostegno del “giovin signore” che è  in grado di mobilitare tutti i moderni strumenti della propaganda, a disposizione diretta e indiretta del governo, per prepararsi alle prossime elezioni drogate da quell’ircocervo dell’Italicum. Ormai mi mancano le parole per denunciare i gravi rischi che sta correndo la democrazia italiana. Mi chiedo dove sono i super cattolici, i cosiddetti “democratici” dentro il PD? 

 

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22 Settembre 2015
by Giampiero Forcesi
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Il Sud e la politica. “Lo straniero” intervista Guglielmo Minervini

22 Settembre 2015
di Alessandro Leogrande

Sul numero di agosto-settembre della bella rivista ideata e diretta da Goffredo Fofi, Lo straniero”, viene pubblicata una lunga e interessante conversazione di Alessandro Leogrande con Guglielmo Minervini, direttore editoriale di La Meridiana, la coraggiosa casa editrice pugliese impegnata sul fronte della pedagogia, del pacifismo, del cattolicesimo democratico e nella riscoperta del pensiero di don Tonino Bello.

Minervini, che purtroppo non potrà intervenire come inizialmente previsto nella giornata conclusiva del convegno di c3dem a Paestum il 27 settembre, è stato sindaco di Molfetta dal 1994 al 2000, e dal 2005 al 2015 ha ricoperto, all’interno delle giunte della Regione Puglia guidate da Nichi Vendola, l’incarico di assessore  alle infrastrutture e poi alle politiche giovanili e alla legalità. Alessandro Leogrande discute con lui della parabola del “laboratorio pugliese”, dell’evoluzione della sinistra (nel Sud e in tutta Italia) e della ricerca di un modo diverso di intendere la politica.

Pubblichiamo qui, per concessione degli autori, l’ampio testo dell’intervistache nel mensile appare con il titolo “Puglia e Italia, i nodi della politica”.

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21 Settembre 2015
by Giampiero Forcesi
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Tra società del benessere e società del rischio

21 Settembre 2015
di Salvatore Vento

 

L’articolo è apparso sul numero del 12 settembre di “VIA PO”, inserto del quotidiano della Cisl “Conquiste del lavoro”

 

Il sociologo tedesco Ulrich Bech (recentemente scomparso), aveva descritto con anticipo (1986) la “seconda modernità”, caratterizzata dalla “società del rischio” o “società dell’incertezza”: i rischi sono causati dallo sviluppo stesso, sono l’altra faccia del progresso. L’inquinamento deriva dalla industrializzazione, la disoccupazione dall’eccessiva produttività e dai miglioramenti tecnologici organizzativi, la crisi dei sistemi previdenziali dall’aumento della speranza di vita, il maggiore individualismo dalla maggiore libertà, l’aumento della produzione agricola dall’uso di fertilizzanti chimici.

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20 Settembre 2015
by Giampiero Forcesi
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Un patto per frenare il declino del sindacalismo

20 Settembre 2015
di Pierre Carniti

 

Promemoria su alcuni problemi prioritari per il sindacato / 2

 

Tutto induce a riconoscere che il proposito di ridurre il deficit di incidenza del sindacalismo confederale in una società sviluppata come l’Italia comporti la necessità di agire: tanto sulle difficoltà ad includere i marginali ed i flessibili per evitare una inevitabile contrazione della sfera sociale in cui l’azione collettiva riesce a contare; quanto sulla capacità di dotarsi di regole condivise (autonome, non eteronome) per decidere assieme. 

Chi intende accingersi a questo compito dovrebbe tenere presente un istruttivo dialogo contenuto in “Alice nel paese delle meraviglie”. Precisamente là dove Alice chiede al gatto Cheshire: “Vorresti per favore dirmi quale strada devo percorrere da qui?”. Ed il gatto le risponde: “Dipende da dove vuoi andare”. Perché proprio, come per Alice, anche per il sindacato la cosa essenziale è quella di decidere, innanzi tutto, dove vuole andare. Sia chiaro: in gioco non c’è la sua sopravvivenza, ma il suo ruolo…

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