23 Luglio 2013
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Prigionieri?

23 Luglio 2013
di Vincenzo Ortolina

 

Il post su Facebook di un militante piddino, l’altro giorno, recitava: “Il governo salva Alfano per salvare sé stesso. Il PD salva Alfano per salvare il governo. L’unico a non essere salvato è il PD”. Sintesi perfetta, a me pare, della situazione in casa “democratica”. Lo dico pur dichiarando, innanzitutto, simpatia per Enrico Letta, che ho frequentato ai tempi della Dc. Lo considero intelligente, capace, e degno di fare il presidente del consiglio dei ministri. So, poi, che non c’erano alternative al governo delle “larghe intese”, dopo l’esito elettorale e le conseguenti difficoltà a costituire un esecutivo più “compatto”, diciamo così. Eppure, più il tempo trascorre e più ritengo non sia una semplice boutade quella di chi sostiene che, in realtà, la maggioranza che supporta il governo è “contro natura”. Ma, a partire dal “Colle”, molti ribadiscono che non vi sono alternative, e che pertanto Letta & C. sono “obbligati” a durare. Cadessero, è il messaggio, scoppierebbe il caos, con i mercati finanziari che impazzirebbero, e la crisi economica e sociale che raggiungerebbe il suo apice. E l’immagine dell’Italia ne risulterebbe ulteriormente sfigurata. Sarà. Ma è una tesi che non mi convince sino in fondo.

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22 Luglio 2013
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L’esasperato realismo di Piero Ostellino, che boccia anche papa Francesco

22 Luglio 2013
di Nino Labate

 

Sul Corriere della Sera di martedì 16 luglio, Piero Ostellino ha commentato da par suo la visita di Bergoglio a Lampedusa: “Il pauperismo di Francesco di fronte al principio di realtà”. Un articolo citato nella rassegna stampa di questo sito (qui).  La mia impressione è che leggere Piero Ostellino è come leggere Eraclito di Efeso, l’Oscuro. Non so se con questo paragone si offenda o si esalti. Anche perché Eraclito era antidemocratico: i migliori sono i migliori e i più non sono nessuno! Da quello che si sa, Eraclito rendeva difficili le cose facili e complicate quelle semplici.

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9 Luglio 2013
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La centralità del welfare per la crescita e l’occupazione. Il centrosinistra ci crede ancora?

9 Luglio 2013
di Vittorio Sammarco

 

Il welfare e le politiche sociali non sono un costo. Possono costituire un utile volano per la creazione di nuova occupazione. Lo hanno affermato con forza più di 40 associazioni impegnate da tempo nel settore delle politiche sociali e riunite nella rete “Cresce il Welfare, cresce l’Italia”.

Ma l’Italia – rispetto ai paesi del centro e del nord Europa – è in ritardo, e di molto: “sul piano dello sviluppo dei servizi di cura, ma soprattutto rispetto all’individuazione di una vera strategia nazionale di sviluppo del welfare che abbia in animo la promozione dell’occupazione, oltre che la tutela di nuovi e vecchi bisogni sociali. La creazione di occupazione attraverso il welfare è, invece, un fatto da prendere sul serio. A patto però di uscire dal circolo oggi dominante fatto di basso deficit, ma anche bassa occupazione, bassa crescita e basso welfare”.

Eppure in Europa i numeri parlano chiaro: mettendo insieme il settore dei servizi sociali e quello della salute l’aumento dell’occupazione tra il 2002 e il 2009 è stato pari a 4,2 milioni, più di un quarto rispetto a tutta l’occupazione creata (circa 15 milioni di nuovi posti di lavoro).

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8 Luglio 2013
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Il Mediterraneo: un mare di sangue

8 Luglio 2013
di Carmelina Chiara Canta

 

Dal 1988, secondo “Fortress Europe”, sono più di 18.000 i migranti che sono morti nel mar Mediterraneo tentando di raggiungere l’Europa.  E il luogo in cui si situano o da cui prendono spunto queste riflessioni è proprio il Mediterraneo, spazio reale e simbolico di conflitti e dialoghi, che sono stati prodotti nel passato remoto ma che si perpetuano ancora oggi. Le barche (le carrette) carichi di donne e uomini disperati, che sfuggono alla miseria e alla violenza del loro Paese e approdano continuamente sulle coste della Sicilia e del Mediterraneo, ripropongono lo scandalo di un dialogo che non è solo ignorato ma ostacolato. Ciò vale anche per tutte quelle barche che non hanno mai raggiunto le nostre coste e i cui passeggeri hanno rinunciato per sempre al loro progetto di una vita migliore in un luogo che immaginavano foriero di speranza.

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6 Luglio 2013
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Nella “Lumen fidei” la mano di Bergoglio

6 Luglio 2013
di Vania De Luca

 

L’autrice è vaticanista di Rai news 24 e presidente dell’UCSI Lazio

 

Un’enciclica a quattro mani, pubblicata nel giorno che qualcuno ha definito “dei quattro papi”: Benedetto e Francesco, ma anche Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, dei quali arriva la notizia della imminente canonizzazione in contemporanea. Una notizia importante (insieme alla promulgazione del decreto sulle virtù eroiche di Giuseppe Lazzati), perché se la santificazione veloce di Wojtyla era attesa e preparata, quella di papa Giovanni – in assenza peraltro di un secondo miracolo riconosciuto – è un atto voluto da papa Francesco, che sta ritornando alle origini del Concilio per rilanciarne le intuizioni. Il suo discorso su papa Giovanni, a 50 anni dalla morte, quello su Paolo VI, a 50 anni dall’inizio pontificato, sono segno della radice profonda che papa Francesco ha nei due papi del Concilio.

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29 Giugno 2013
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I cattolici democratici incontro al futuro

29 Giugno 2013
di Giampiero Forcesi

 

 

Cronaca del convegno di “Argomenti 2000” a Todi (22-23 giugno 2013)

“Argomenti 2000”  si autopresenta, come si può vedere dal suo sito (rintracciabile anche su questo sito, nella lista delle associazioni aderenti a c3dem), come “un’associazione di amicizia politica”, promossa da un gruppo di persone (per lo più di provenienza dall’Azione cattolica, di diverse regioni italiane, ndr) che vogliono operare per “una nuova stagione politica”. Hanno l’obiettivo di “contribuire all’evoluzione della cultura politica e democratica e alla diffusione delle buone prassi amministrative a partire dall’ambito territoriale”. Vogliono “riavvicinare le persone ai temi della politica ‘alta’”. Tramite una serie di incontri e convegni, si ripromettono di “elaborare e proporre idee, interpretazioni, ipotesi su temi resi cruciali dalla transizione, per rispondere alla concretezza dei problemi con un’autentica ricerca di sintesi progettuali in un contesto di cultura politica ‘plurale’”.

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26 Giugno 2013
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Il lavoro che non c’è. Né per gli italiani né per gli immigrati

26 Giugno 2013
di Giuseppe Casucci

 

Un contributo alla lettura del libro di Pierre Carniti “La risacca. Il lavoro senza lavoro” ( per info clicca qui ), a partire dalla situazione degli immigrati e dalla politica sindacale. L’autore è coordinatore nazionale delle Politiche migratorie della Uil

 

 Indubbiamente il tema trattato in “La risacca” è di bruciante attualità. In Italia siamo nel pieno di una gravissima crisi economica, con tre milioni di disoccupati ufficiali ed altri tre milioni di persone inattive. Una disoccupazione giovanile che sfiora il 40% ed una crescita economica assolutamente negativa chissà per quanti anni.

Certo, c’entra anche l’Europa e le regole che ci impone, ma c’entra soprattutto il fatto che non abbiamo potuto o voluto fare quelle riforme necessarie a rendere il nostro sistema economico e produttivo più moderno e competitivo, pur nel rispetto della persona e delle sue aspirazioni.

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21 Giugno 2013
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Il lavoro come “relazione”. Ripartire da qui

21 Giugno 2013

“Diventa urgente anche l’elaborazione di politiche del lavoro basate su una concezione relazionale e non puramente funzionalistica, come invece, in larghissima misura, è avvenuto finora. “. Dalle conclusioni (che pubblichiamo in parte) del nuovo libro di Pierre Carniti (per info vedi http://altrimediaedizioni.blured.biz/). Un impegno alto, una scommessa, un punto forte su cui progettare la ripresa.

“Assumere una concezione relazionale significa che le politiche del lavoro non derivano più il loro carattere politico dal fatto di venire emanate dallo Stato. Ovvero dal sistema politico amministrativo e impugnabili davanti alla magistratura. Ma dal fatto che esse corrispondono a un modo nuovo di percepire e fare lavoro nelle varie sfere sociali, che nascono e si propagano dalla società civile. Naturalmente il lavoro è una “relazione sociale” che ha sempre un valore economico,

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11 Giugno 2013
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L’antropologia del semipresidenzialismo

11 Giugno 2013
di Nino Labate

 

Sono stato spinto alle riflessioni che seguono dopo aver letto l’articolo di Filippo Pizzolato comparso su questo sito il 2 giugno e che ho velocemente commentato. La lettura e soprattutto il titolo “L’ambiguo fascino del (semi) presidenzialismo, mi hanno fatto pensare che dietro l’ingegneria del semipresidenzialismo, alle spalle dei pro e dei contro dei  Saggi e della Commissione, si nasconda qualcosa che oltrepassa la seduzione della formula. L’annunciata ri-forma della Costituzione  non riguarda infatti solo una nuova forma di Stato, ma a mio avviso si riflette pesantemente sul nostro modo di valutare e intendere i rapporti umani e i nostri legami sociali. Sino a interessare valori e comportamenti che esorbitano dalla sfera politica.    

 

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6 Giugno 2013
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Il tempo del Caimano

6 Giugno 2013
di Salvatore Rizza

 

L’autore è docente di Politica Sociale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Univerità di Roma Tre

Di semi-presidenzialismo se ne parla da tempo, e periodicamente ‘qualcuno’ agita il tema per ‘distrarre’ o per impedire che si faccia qualcosa di serio in Italia. Si tratterebbe di mettere mano alla Costituzione, che è una cosa troppo seria per essere affidata a dilettanti. Qualcuno ricorderà che ai tempi della P2 se ne parlava e si presentò il rischio che fosse tra i progetti da realizzare. Allora si pensò che si trattasse di velleità di un gruppo, che tutti, o la maggior parte, finirono per deridere. Ma non c’era da scherzare. L’idea sembrò morire, ma visse nel pensiero e nei propositi di ‘uno’ soprattutto: era un’idea che faceva il suo corso scavando, come un fiume carsico che, silenzioso, scava la pietra e va avanti. Ora ci risiamo e

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