di Laura Rozza Giuntella
Vorrei scrivere di un mondo diverso. Ieri girando per Roma ho avuto l’impressione che l’unica attività in corso fosse quella degli attacchini che oramai a tutte le ore scollano quintali di manifesti e li riattaccano sui cartelloni arrugginiti da migliaia di confronti elettorali … Una città che muore nel traffico incontrollato, in preda a stanche ma ancora potenzialmente distruttive tribù barbariche. Ognuno per sé. Difficile trovare uno spirito solidale, una voglia di fare insieme e per il bene di tutti in giro per la città (c’è per fortuna se uno lo va a cercare, per carità), ma non è proclamato non è visibile. Arrivo dopo un interminabile viaggio a Boston, la città ferita, eppure a ogni angolo di strada vedo ragazzi che spingono immensi e allegri carrelli gialli pieni di scatoloni.