“Siamo nel momento più drammatico della nostra storia, della nostra storia di italiani del secondo Novecento” – detto Walter Veltroni nel suo ultimo discorso da membro del Parlamento -. “Da vent’anni, come un maleficio, una delle otto potenze del mondo è paralizzata da una dialettica rumorosa e immobile”. “Noi pensiamo che l’Italia abbia bisogno di qualcosa di inedito, di una rivoluzione democratica che sfidi tutti i conservatorismi e proponga a ciascuno in questo Paese un destino in una missione collettiva”. “Bisogna unire i produttori, capire che c’è una comunità di destino tra il piccolo imprenditore e il suo operaio, che insieme cresceranno e insieme perderanno”. “Non si può avere insieme il 10 per cento della popolazione che controlla la metà del patrimonio privato nazionale e 11 milioni di persone che non sanno come arrivare alla fine del mese”.