Il 5 giugno su “La Stampa” il presidente emerito della Corte costituzionale, Ugo De Siervo, aveva criticato i lavori in corso al Senato per riformare alcuni articoli della Costituzione e, ancor più, la proposta del Pdl di inserire nella Carta il semipresidenzialismo. Oggi, 7 giugno, Stefano Ceccanti, costituzionalista e senatore pd, di cui già abbiamo riportato le posizioni in merito, replica a De Siervo con una lettera al quotidiano torinese (mentre su “L’Unità” del 6 giugno è uscita un’intervista ad un altro presidente emerito della Corte costituzionale, Alberto Capotosti, il quale, come De Siervo, dice di ritenere l’idea di introdurre ora il semipresidenzialismo nella carta costituzionale “una forzatura enorme”). “Se si insiste sul fatto che siamo di fronte a una vera crisi sistemica – scrive tra l’altro Ceccanti -, l’idea che i parlamentari debbano limitarsi solo ad una pur necessaria riforma elettorale e alla riduzione del loro numero è una terapia contraddittoria. I parlamentari debbono assumersi una responsabilità maggiore. Sarebbero delegittimati se non lo facessero. Questo ha a che vedere anche con la possibile ripresa della soluzione semi-presidenziale ipotizzata alla Bicamerale D’Alema che si potrebbe combinare benissimo al doppio turno di collegio, un’ottima riforma elettorale, in grado di produrre effetti benefici, nel nostro contesto di sfarinamento, solo se connessa a una nazionalizzazione del voto garantita dall’elezione presidenziale diretta”.
Per il testo integrale vedi in: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=10199