Quando il 19 gennaio scorso il nunzio apostolico in Italia, venuto a Genova, incontrò i vescovi liguri e comunicò che il papa aveva accolto le dimissioni dell’arcivescovo di Genova (dopo due anni di proroga), disse anche che si sarebbe dato luogo alle consultazioni fra il clero genovese per avere indicazioni sul successore.
Fu a questo punto che si aprì una discussione fra i molti amici che abitualmente si riuniscono, anche in gruppi diversi, per pregare e riflettere sui grandi temi sui quali si interroga in questi tempi tutta la chiesa. In particolare sembrò naturale partecipare a questo momento importante della chiesa genovese, provando a viverlo non in curiosa o pettegola attesa, ma in spirito sinodale, promuovendo una riflessione sulla attuale situazione della comunità ecclesiale e sulle esigenze che manifesta.
Siamo infatti convinti che il rapporto fecondo tra il vescovo e la sua chiesa non possa esaurirsi in un rapporto tra il vescovo e il clero, per quanto stretto esso possa essere. Il vescovo è guida e anche espressione di tutta la chiesa, di tutti i battezzati. Laici e clero, religiosi e religiose, in unità con il vescovo, tutti sono, con differenti funzioni, ugualmente responsabili della vita e della missione della chiesa.
In molti incontri è stato elaborato un documento (“Chiediamo per Genova un vescovo sulle orme di papa Francesco”) che è stato offerto all’attenzione di altri amici e poi fatto circolare sul web. Ha raggiunto in questi giorni più di 700 firme ed è stato letto da oltre 8000 persone: una piccola comunità che si è attivata per sentirsi chiesa e per esprimere le sue osservazioni a chi e a coloro cui spetta la responsabilità di decidere.
Con animo grato per la dedizione con cui il vescovo Angelo Bagnasco ha condotto la sua opera pastorale in mezzo a noi, attendiamo con fiducia e disponibilità il suo successore.
Maria Pia Bozzo
4 Marzo 2020 at 13:06
E’ un segno di grande apertura. Prima della nomina di un vescovo sarebbe opportuna una consultazione a vari livelli della diocesi.