L’Associazione «Città dell’uomo», fondata da Giuseppe Lazzati, ha approvato, il 2 giugno, il documento “Tra riforma costituzionale e referendum. Appunti per il discernimento”. Nata nel 1985, l’associazione si è sempre impegnata per una custodia attiva dei principi e dei valori della Costituzione repubblicana, pur nella consapevolezza di una necessaria riforma di alcuni suoi istituti. Di fronte alla riforma Boschi, l’associazione, però, offre una valutazione in cui le ombre prevalgono sulle luci, sia sul piano del metodo che su quello dei contenuti: troppe compromissioni nel corso dell’iter parlamentare per ottenere i consensi necessari, mancanza di solemnité, approvazione da parte della sola maggioranza governativa, rischio di ingenerare una spirale di “ritorsioni” pericolose per la stabilità costituzionale. Per quanto riguarda le conseguenze di una eventuale disapprovazione popolare della riforma, l’associazione sostiene che “la giusta preoccupazione riguardo al destino di un Governo, per quanto importante possa essere, non va anteposta al bene più grande della tutela dei princìpi/valori e degli equilibri democratici garantiti dalla Carta costituzionale”.