Il fascicolo 3918 della Civiltà Cattolica (che porta la data del 19 settembre) ospita in apertura il dialogo-intervista del direttore Antonio Spadaro s.j. con papa Francesco, da tempo anticipata sui giornali, e che è molto interessante leggere nel testo integrale (di ben 28 pagine) perché emergono non soltanto i temi trattati e le affermazioni del pontefice, ma il tono colloquiale, dialogico. Il testo è una sorta di “diario” del gesuita che racconta l’incontro e la conversazione, riportando non solo le “domande” e le “risposte” ma anche il clima, le sottolineature, i pensieri e le emozioni e le interpretazioni dell’“intervistatore” oltre che i gesti, le espressioni (e non solo le parole) dell’intervistato. Insomma: par di assistere in diretta TV all’intervista, con qualche zoom fin nell’anima dei protagonisti! Sullo stesso fascicolo della rivista molto interessante l’intervento del padre Francesco Occhetta (Consulente ecclesiastico dell’Ucsi) sulla situazione dei giornalisti italiani e del loro “Ordine”; e sulla necessità di una vera riforma, in un sistema editoria che vive un cambiamento epocale e che ha bisogno di nuove regole.
Il compito dei cattolici come cittadini per contribuire a portare l’Italia “fuori dal tunnel” è oggetto di una bella intervista del sociologo Silvio Crudo curata da Gianni di Santo per Segno nel mondo, il mensile dell’Azione Cattolica nazionale. Sul fascicolo di agosto, Crudo (che insegna sociologia delle religioni alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale) parla di “un paese che appare come bloccato, perennemente conflittuale, incapace di investire perché incapace di delineare una prospettiva per il proprio futuro … negli ultimi due decenni la politica si è come avvitata su se stessa … non riesce a dare risposte alla crisi in atto … manca il senso del bene comune”.
Su Adista-Segni Nuovi n 32 (del 21 settembre) Aldo Maria Valli ricorda il cardinale Martini e il sogno ininterrotto di una Chiesa collegiale; e sottolinea che “anche se il linguaggio martiniano è diverso da quello bergogliano, è davvero difficile non scorgere una profonda affinità tra il “sogno” del cardinale e quanto papa Francesco sta predicando: la collegialità all’interno di una Chiesa povera, accogliente e misericordiosa”. Sullo stesso numero di Adista Giannino Piana ricorda il teologo morale Enrico Chiavacci, mentre Ludovica Eugenio offre un commosso profilo del profetico vescovo latino-americano Leonidas Proano, morto 25 anni fa.
Un contributo per rileggere l’enciclica Lumen fidei è offerto da suor Marcellina Pedico nell’editoriale di settembre-ottobre di Consacrazione e servizio, la bella e vivace rivista (di spiritualità, ma anche di vera cultura religiosa) curata dalle religiose dell’Usmi. E tra i profili esemplari di donne che hanno contribuito allo sviluppo della teologia e della spiritualità nella Chiesa il fascicolo approfondisce quelli di Angela Merici, Marial’Egiziaca, Ildegarda di Bingen, Caterina da Siena, Teresa d’Avila, Teresa di Lisieux.
La situazione dei “migranti forzati” (profughi, rifugiati) in Italia è sempre più grave e difficile. Lo denuncia (“è una fotografia a tinte fosche”) Bernardino Guarino, direttore dei progetti Centro Astalli di Roma, che fornisce servizi di prima accoglienza e 115 mila pasti in un anno ai rifugiati. Ne parla, insieme a molte altre notizie Servir 5/2013, il bollettino del Centro Astalli, (n 6) che sul fascicolo successivo offre una breve ma incisiva intervista al ministro Cécile Kyenge che, alla domanda “Come giudica gli attacchi razzisti ricevuti?” risponde: “Gli attacchi sono di una minoranza che urla di più. L’Italia non è razzista, ha una tradizione di accoglienza che va valorizzata. Sarà mio compito farlo. Sono il simbolo di una nuova Italia che oggi è alla ricerca di un suo modello di integrazione”.
(a.bert.)