Le associazioni e i gruppi che fanno parte della rete Costituzione, Concilio, Cittadinanza (C3dem) ritengono incredibile che la vita civile di un paese come l’Italia sia sospesa da mesi attorno al problema personale di un leader politico come Berlusconi. Ma proprio per trovare finalmente una soluzione a questo problema, occorre partire da una base di verità e di rigore nel linguaggio pubblico. Non è più tollerabile che si usino espressioni come «colpo di Stato», «perseguitato politico», «democrazia uccisa». Oppure ancora che si moltiplichi a sproposito per ragioni polemiche il numero dei processi subito dall’ex presidente del Consiglio.
Ci appelliamo a una voce autorevole e terza (potrà essere l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, la Commissione parlamentare per la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, l’Ordine dei giornalisti, qualche Osservatorio sulla comunicazione o forse addirittura una Commissione di saggi ad hoc) che si impegni a fare chiarezza di fronte a un’opinione pubblica smarrita e influenzabile. Chiediamo un atto risolutivo, che consista nella semplice ricostruzione sine ira ac studio, senza giudizi di parte, senza critiche o condanne, basandosi esclusivamente sui fatti oggettivi, della storia lunga e articolata dei rapporti di più di trent’anni fra Berlusconi e le regole della giustizia. Occorre ricordare per capire. E ricordare proprio tutto: i comportamenti rispetto ai vuoti legislativi iniziali sull’attività televisiva privata, il numero e la qualità dei processi, le assoluzioni e le prescrizioni, le leggi cambiate per evitare problemi, le sentenze che lo riguardano in modo indiretto, gli effetti europei delle leggi sulle comunicazioni varate dal suo governo.
Il paese ha bisogno di un’informazione onesta e piena attorno a questo problema, per demitizzare l’idea che si tratti di uno scontro a carattere politico o personale fra Berlusconi e la magistratura. Per rimettere la verità al centro della scena, senza restare prigioniero di leggende che peserebbero sempre sul suo futuro, e senza dover aspettare magari per vent’anni il risultato delle ricerche storiche. Quest’esigenza prescinde dallo stesso giudizio politico sui governi Berlusconi e sulla storia di Forza Italia e del Pdl, che può più o meno divergere, come tutte le valutazioni politiche. Non può e non deve essere invece inquinato dalla polemica politica il senso del nostro paese come uno Stato di diritto.
7 ottobre 2013
Costituzione, Concilio e Cittadinanza – Per una rete tra cattolici e democratici (www.c3dem.it)
(La rete è costituita dalle seguenti realtà: Agorà Marche Colle Ameno, Agire politicamente, Appunti alessandrini, Argomenti 2000, Associazione Gervasio Pagani, Associazione Persone e città, Associazione Comunità e lavoro, Centro Mounier Genova, Centro culturale F.L. Ferrari Modena, Centro studi sen. A. Rizzatti Gorizia, Circolo Aldo Moro Genova, Città dell’uomo, Cooperativa cattolico-democratica di cultura Brescia, Cristiano sociali, Fondazione Persona comunità democrazia, Il Borgo Parma, Istituto De Gasperi Bologna, Nuove generazioni Rimini, Paideia Salerno, Polis Legnano, Porta Stiera Bologna, Rosa Bianca).
11 Ottobre 2013 at 14:48
Condivido, con il solo rammarico che l’indignazione non allarmi di più il paese che, governato da un corruttore, sia diventato insensibile alla priorità degli interessi civili
giancarla codrignani
16 Ottobre 2013 at 16:43
Condivido pienamente. Purtroppo “la Verità vi farà liberi” non vale per B. perchè la verità non l’ha mai praticata…e oggi si ritrova (finalmente!) definitivamente condannato: altro che persegitato politico.