Carlo Verdelli, su la Repubblica, dedica un lungo articolo alla figura del card. Angelo Scola, il più papabile tra gli italiani (“La corsa di Scola, ragazzo del lago”). Sempre su la Repubblica Hans Kung sostiene che se dal prossimo conclave uscirà un papa che camminerà sulla stessa strada di Benedetto XVI la chiesa “precipiterà in una nuova era glaciale e correrà il pericolo di ridursi a una setta sempre più irrilevante” (“Se il Conclave aprisse le porte alla primavera della chiesa”). Su l’Unità Roberto Monteforte intervista Gianfranco Brunelli, direttore de Il Regno, che si augura che i cardinali scelgano un vescovo, dunque non uno di loro, che abbia il polso delle esigenze concrete del popolo di Dio e un forte senso pastorale (“La rinuncia, un atto di governo che cambia la chiesa”.