Consultazioni popolari sulla riforma elettorale. Le propone l’Istituto “A. De Gasperi” di Bologna
Redazione c3dem
L’Istituto regionale di studi sociali e politici “A. De Gasperi” di Bologna, aderente a “Costituzione Concilio Cittadinanza. Per una rete tra cattolici e democratici”, dopo aver tenuto, nel mese di maggio, tre nutriti seminari sotto il titolo “Democrazia, buon governo e sistemi elettorali. L’esperienza straniera: Francia, Germania, Spagna”, ha avanzato una proposta ai partiti, ai parlamentari, ai presidenti di regione e ai sindaci di grandi città: organizzare forme di consultazione popolare sulla nuova legge elettorale di cui c’è assoluta urgenza. La premessa è la grande difficoltà che i partiti e il Parlamento stanno incontrando nel trovare un accordo su come arrivare ad una nuova legge prima della scadenza della legislatura.
Secondo Domenico Cella e Pietro Parisini, presidente e vicepresidente del “De Gasperi”, forse proprio iniziative di consultazione diretta del popolo potrebbero aiutare a superare questa difficoltà. Lo scrivono nelle loro Lettera ai politici italiani.
“Proponiamo – scrivono – un tipico referendum di indirizzo, finalizzato a strutturare una opinione prevalente, con modalità che naturalmente lasciamo alla valutazione dei singoli partiti interessati (se deliberativo o consultivo, se aperto agli iscritti o a tutti gli elettori, se generalizzato al territorio o realizzato solo in alcune aree geografiche rappresentative)”. “Certo – aggiungono -, ci piacerebbe che si cogliessero tutte le opportunità partecipative possibili. Sappiamo infatti che alcuni partiti prevedono nel loro Statuto il ricorso a veri e propri referendum deliberativi, altri partiti consultazioni ed iniziative di democrazia diretta per iscritti e cittadini simpatizzanti”.
Per stimolare in questo senso i partiti (anche a livello territoriale, sperimentale…) l’Istituto “A. De Gasperi” di Bologna ha elaborato degli appositi “quesiti”, dodici, che tengono conto di tre modelli elettorali, il tedesco, il francese e lo spagnolo (“i più presenti nelle discussioni politiche e i più ragionevolmente trasferibili nell’esperienza italiana”, scrivono Cella e Parisini). I quesiti sintetizzano nei loro elementi essenziali i tre modelli e gli effetti che essi dovrebbero avere sul sistema politico; e chiedono, su questo, il giudizio dei “votanti” alla consultazione proposta.
Intanto, nei primi giorni di settembre, in via sperimentale, gli amici dell’Istituto “A. De Gasperi” intendono realizzare la consultazione tra i destinatari della loro mailing-list. Ma è evidente che la loro aspettativa è di convincere altri, in un ambito assai più largo, a seguire la stessa strada. Se ne deve parlare. La questione lo merita.
Alleghiamo i due testi del “De Gasperi”: Lettera aiPolitici IDG e QUESITI IDG.