La “mediaetica” è, come dire?, l’ “l’utilizzo moralmente corretto degli strumenti di comunicazione”. Ma in realtà è qualcosa di assai più dinamico: dall’idea che si ha della comunicazione a quella della verità, dal rispetto di principi della discrezione alla necessità di “dire tutto ciò che è giusto, e che gli altri hanno diritto a sapere” eccetera. Questo complesso dinamico rende particolarmente attuale, interessante e difficile) l’impegno di quanti, e in prima fila sono i giornalisti cattolici dell’Ucsi, hanno deciso di affrontare il tema (a parole e a fatti). Anche perciò è particolarmente interessante (e intrigante) il fascicolo 2/3 del 2014 di Desk, la rivista trimestrale di cultura dell’informazione, edita dall’Unione Cattolica Stampa Italiana. Il gesuita Francesco Occhetta, della Civiltà cattolica e consulente ecclesiastico dell’Ucsi illustra l’orizzonte culturale e l’obbiettivo che si pone l’Osservatorio di media etica: uno strumento di servizio che possiamo offrire alla professione e alla società italiana per monitorare e comprendere la coerenza, la trasparenza e la reputazione su cui si fonda la credibilità del giornalismo e delle altre professioni di comunicatori”. Si tratta di un impegno assai rilevante, che potrebbe contribuire a migliorare sensibilmente la coerenza, l’efficacia, la veracità e la capacità costruttiva e critica della comunicazione in Italia. Il fascicolo, di grande interesse, ospita scritti di Rosa Maria Serrao, Marica Spalletta, Vittorio Roidi, Massimo Milone, Andrea Melodia, Guido Mocellin ed altri. Al fascicolo di desk è allegato un supplemento, al quale ha collaborato anche il segretario generale della Cei, il vescovo Nunzio Galantino, in cui si offrono efficaci proposte per migliorare la qualità dell’informazione offerta ai cittadini dalla Rai come servizio pubblico.
“Per una società liquida, una chiesa solubile….come sale”. Così, prendendo lo spunto dal convegno curato dalle Teologhe italiane su “una chiesa di donne e uomini” e svoltosi a Camaldoli a fine agosto, la rivista Koinonia di ottobre pubblica vari interventi di quell’incontro e di altri convegni come quello dei “Viandanti” a Bologna. L’idea, che emerge nelle varie occasioni, è quella di una Chiesa più attiva fin dalla base laicale, consapevole e impegnata a legare il Vangelo alla vita, orientata a superare aspetti strutturali, organizzativi e gerarchici che non siano necessari, orientata al servizio, all’amore e alla misericordia. Molte le firme presenti sul fascicolo: Giancarla Codrignani, Tiziana Caputo, Andrea Grillo, Luigi Sandri, Patrizia Morgante, Daniele Garota oltre al curatore Alberto Bruno Simoni. Sullo stesso numero di Koinonia, offre motivi di riflessione la pubblicazione di vari testi di Mario Rossi, relativi alla vicenda che si concluse purtroppo nel 1954 con il suo allontanamento dalla presidenza della gioventù cattolica italiana: vicenda che mise a nudo la insufficienza pastorale di una parte della gerarchia.
Dopo un viaggio a Gerusalemme e dintorni Enrico Peyretti offre ai lettori de Il foglio (n 415 ) alcune sue interessanti considerazioni sulla situazione di quelle terre: “…grandi storie sacre dell’umanità sono qui usate come ideologie politiche. Si vorrebbe tornare a Gerusalemme per trovarvi non dominio e disperazione, ma solo accoglienza dei viandanti, come alla tenda di Abramo, Calvario e Sepolcro sono sepolti dagli attrezzi religiosi delle chiese divise che si contendono gli spazi”. E soggiunge: “Chiamo questa terra Palestina-Israele perché ha ormai entrambi i nomi, tradizionali o imposti. Non sembra possibile la soluzione dei due Stati, perché il territorio palestinese è troppo chiazzato da imponenti insediamenti israeliani e da tagli discriminanti del terreno e delle strade. La vera soluzione sarebbe uno stato binazionale, quando i due popoli arriveranno alla capacità, deposte le ossessioni identitarie, di convivere sulla base dei diritti umani universali”.
Mosaico di pace di ottobre si apre con l’editoriale del direttore Alex Zanotelli sulla difesa civile nonviolenta e invita a raccogliere le 50 mila firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per creare un Dicastero di Difesa non armata e nonviolenta. Molto bello anche il dossier curato da Francesco Comina e intitolato “Quella inutile strage”. Vi si ricordano i grandi conflitti mondiali ed anche le guerre più limitate e le violenze di massa, sempre tragiche e inutili, fino agli attuali conflitti in Medioriente.
(a.bert.)