DIALOGHI: ascoltare il grido dei poveri – AGGIORNAMENTI SOCIALI: la lezione di papa Francesco – NOTES ET DOCUMENTES: Distinguere per unire, o i gradi del sapere – IL GALLO: “la rivoluzione è un’imprescindibile necessità”. ROCCA: rivoluzione è riforma – MISSIONE OGGI: Chiesa, niente riforma senza ecumenismo

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In piena adesione allo spirito di papa Francesco, Dialoghi (la rivista di cultura e approfondimento dell’Azione cattolica italiana) dedica l’intero numero 4/2013 alla necessità di ascoltare il grido dei poveri. Giuseppina De Simone e Ilaria Vellani ricordano che nell’Evangelii Gaudium papa Francesco scrive: “Per la Chiesa l’opzione per i poveri è una categoria teologica prima che culturale, sociologica, politica o filosofica…Questa preferenza divina ha delle conseguenze nella vita di fede di tutti i cristiani…per questo desidero una Chiesa povera per i poveri. Essi hanno molto da insegnarci”. Perciò, come spiega il teologo e monaco camaldolese Innocenzo Gargano, “la povertà cristiana è strettamente legata alla sequela di Gesù che, a sua volta, si declina tutta nell’attenzione ai poveri “intimamente legata ed espressione dell’amore per Dio e per il prossimo. Naturalmente il fascicolo di Dialoghi tocca anche i temi della povertà concreta di oggi: ne scrivono Carla Collicelli del Censis, Chiara Giaccardi della Cattolica, Luigino Bruni, studioso, docente attivo nel movimento dei Focolari, fratel John di Taizè, Giancarlo Perego direttore della Fondazione Migrantes. Il vicepresidente nazionale dell’AC Paolo Trionfini ricorda la figura e l’opera di don Luigi di Liegro, testimone di un’attenzione agli ultimi non solo a Roma…

La lezione di papa Francesco emerge anche dell’editoriale del direttore di Aggiornamenti sociali (gennaio 2014). Padre Giacomo Costa sottolinea, infatti, che il “segreto” del papa è la gioia contagiosa del vangelo. Al tema dell’alimentazione su scala mondiale è dedicato l’articolo di Chiara Tintori. Di rilievo il testo di una recente conferenza di Jurgen Habermas sulla crisi europea di fronte ai temi (anzi problemi, anzi valori) della democrazia e della solidarietà. L’autore conclude che è oggi necessario arrivare (e in tempi non lunghi…) a una democrazia e ad una solidarietà davvero internazionali ed efficaci.

Ancora Papa Francesco, la cui parola e il cui sorriso (che è anche un approccio alla realtà e alla vita) sta risvegliando e orientando gran parte della riflessione di ispirazione cattolica. Lo ricorda, accompagnandolo con un augurio, l’editoriale della rivista Notes et documents , la rivista dell’Istituto internazionale Jacques Maritain “per una ricerca personalista”. Tra i contributi contenuti in questo fascicolo n 25/26 va segnalata la premessa scritta da Vittorio Possenti per la nuova edizione di Distinguere per unire, o i gradi del sapere, ri-edito dalla Morcelliana. Di rilievo anche la rassegna di varie opere di argomento o ispirazione maritainiana apparsi di recente in Italia.

Anche l’editoriale del quaderno di gennaio de Il Gallo ricorda le parole di papa Francesco: “bisogna convincersi che le cose non solo si possono cambiare, ma che la rivoluzione di cui ci facciamo portatori è un’imprescindibile necessità”. E gli accosta uno straordinario pensiero di Helder Camara: “…quando il tuo battello, ancorato da molto tempo nel porto, ti lascerà l’impressione ingannatrice di essere una casa… prendi il largo”.

E Raniero La Valle su Rocca (n 5/2014) si chiede: “Chi farà la rivoluzione di Francesco?”. E la “rivoluzione” dev’essere la riforma dell’attuale sistema socio-economico ingiusto e disumano, “dire no a un’economia dell’esclusione e dell’inequità. Questa economia uccide….” (E.G. n 53).

Anche Missione Oggi, il vivace mensile dei missionari saveriani che si stampa a Brescia, guarda al rinnovamento ecclesiale nello spirito di Francesco augurandosi una “riforma ecumenica della chiesa” e ricordando, proprio nel 50° anniversario, lo storico incontro tra Paolo VI e il patriarca Athenagoras (Gerusalemme, 5 gennaio 1964). E cita l’Evangelii Gaudium: “I segni di divisione tra cristiani …aggiungono altra violenza da parte di coloro che dovrebbero essere un attivo fermento di pace”. E’ dunque urgente fare passi concreti verso l’unità: “Non si tratta solamente di ricevere informazioni sugli altri per conoscerli meglio, ma di raccogliere quello che lo Spirito ha seminato in loro come dono per noi….Attraverso uno scambio di doni, lo Spirito può condurci sempre di più alla verità e al bene”. Insomma, non si dà riforma della Chiesa senza un impegno ecumenico.

(a.bert.)

 

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