Numerosi argomenti di forte attualità sono affrontati sul primo numero del 2015 di Dialoghi, la rivista di cultura e impegno sociale promossa dall’Azione cattolica italiana. Vi hanno collaborato sociologi ed economisti come Mario Brutti e Leonardo Becchetti, pensatori e teologi come Giacomo Canobbio e Cataldo Zuccaro, filosofi come Paolo Nepi, Antonio Da Re e Luca Grion. Tutti esponenti di rilievo della cultura cattolica e tutti giustamente preoccupati per la crisi che si diffonde a livello mondiale, con prospettive che possono divenire drammatiche anche a causa dell’eclissi del concetto di bene comune e il prevalere di culture asfittiche e interessi e prepotenze di parte. Scrive Piergiorgio Grassi nell’editoriale: “Si sta giocando una partita di grande rilievo … e questo avviene mentre sono in atto sommovimenti geopolitici profondi e venti di guerra spirano dall’altra sponda del Mediterraneo e dall’Europa orientale, che potrebbero costringere a mettere la sordina alla questione delle riforme, essendo balzata in primo piano quella della sicurezza nazionale”.
“Nell’umanità di Gesù il volto di Dio” è il titolo dell’editoriale di Alberto Neglia e in realtà di tutto il fascicolo n 70, apparso in aprile, della rivista Horeb, rivista di spiritualità carmelitana curata dalla comunità di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina). Nelle pagine della rivista s’incontra l’eco della riflessione e dell’esperienza di persone che, con sensibilità ed esperienze diverse, riflettono sullo “stile umano” di Gesù di Nazareth e ne traggono (e ne offrono) provocazioni e insegnamenti per la vita cristiana di ciascuno, ogni giorno.
“La misericordia al potere” è il titolo del fascicolo di aprile di Koinonia, il mensile realizzato da religiosi e laici legati al convento domenicano di Pistoia. E una bella copertina offre l’immagine (disegnata dal direttore Renato Scianò) di papa Giovanni, papa Francesco e papa Paolo che accendono su una torta che rappresenta il Vaticano II la candelina del 50° anniversario. Ecco dunque il tema: “Tra Anno santo e giubileo del Vaticano II”. E Raniero La Valle, nell’articolo di apertura, ricorda che “come Giovanni XXIII spiazzò tutti quando nel giorno in cui si doveva concludere la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani convocò il Concilio Vaticano II, così Francesco ha spiazzato tutti quando, nel giorno in cui si doveva celebrare il secondo anniversario dall’inizio del suo pontificato, ha indetto un giubileo straordinario a partire dall’8 dicembre”. La Valle, e tutto il fascicolo della rivista, spiega come la misericordia sia una rivoluzione, quasi una nuova creazione che può esplodere e trasformare il mondo; anzi: salvarlo.
Ed è sempre la riflessione sulla novità di papa Francesco che illumina l’articolo (anzi la provocatoria riflessione) di Antonio Spadaro su La Civiltà Cattolica (n 3956 del 18 aprile) sulle “sette sfide della vita consacrata” affiche essa sia capace di illuminare e salvare il futuro. Ecco le sfide: riconoscersi peccatori, cercare e trovare Dio in tutte le cose, avere un pensiero aperto, essere profeti, essere generativi, essere fratelli, andare in missione.
Al Giubileo della Misericordia, indetto da papa Francesco, Mosaico di pace di aprile dedica l’editoriale del vescovo Luigi Bettazzi, che sottolinea la dimensione ecumenica ed universale del tema scelto: la misericordia è una grande forza che costruisce anche la giustizia e la pace. Molto interessante anche la riflessione di don Fabio Corazzina sul “potere dell’odio”. Il male è contagioso, spiega, ma con opportuni antidoti la coscienza può vincerlo. E resta libera da gioghi e catene perché “nessun oppressore o tiranno può profanare il santuario della coscienza e la speranza radicata nella fedeltà di Dio all’umanità”.
(a. bert.)