Diluvio di pro e contro sul (semi)presidenzialismo

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Rosy Bindi, intervistata da Repubblica, vuole il miglioramento del sistema parlamentare ma non il presidenzialismo (“Addolorata dal premier e da Prodi, è una scelta che stravolge la Costituzione”).  Luciano Violante, sull’Unità, è meno contrario ma osserva: “Semipresidenzialismo: troppi ostacoli”. L’Unità pubblica un ampio estratto del discorso di Napolitano nel 2008 per i 60 anni della Costituzione (“Napolitano: la cosa più saggia è lavorare sul governo parlamentare”). Contrario al presidenzialismo è Piero Alberto Capotosti sul Messaggero: “Medicina francese e malanni italiani”. Favorevole invece Augusto Barbera, sempre sul Messaggero: “La sinistra non tema il presidenzialismo”. Contrario Alfredo Reichlin sull’Unità, più attento al tema della rappresentanza che a quello della governabilità (“Il vero tema è una nuova Italia”), e dubbioso Marc Lazar, che su La Stampa spiega meriti e difetti del sistema francese (“Lazar: improbabile che l’Italia diventi semipresidenziale”… dopo il fascismo e con Berlusconi…). Interessanti Gian Enrico Rusconi su La Stampa (“Ma c’è già una via italiana”), Arturo Parisi a colloquio con Salvatore Merlo sul Foglio (“La svolta presidenzialista secondo Parisi”) e Stefano Folli: “Il treno delle riforme deve partire (poi si discuterà di presidenzialismo)”. Sul Corriere Antonio Polito critica le posizioni dei “conservatori” (“Il sospetto indelebile”). Poi la cronaca: Giovanna Casadio su Repubblica titola: “Pd, spunta il referendum sul presidenzialismo” e Amedeo La Mattina su La Stampa dà conto delle posizioni caute di Veltroni e D’Alema (“Riforme, lo spettro del conflitto d’interessi”). L. Fuccaro sul Corriere della Sera scrive: “Da Onida a Violante, tornano i saggi nel comitato dei 25”, e sempre 

 

 

 

 

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