Domenico Maselli è morto venerdì, 4 marzo, a Lucca, nella sua casa. Aveva 82 anni.
È mancato improvvisamente, anche se da tempo la fatica dell’età e degli impegni a cui continuava a non sottrarsi, si faceva sentire e mostrava i suoi segni.
Ci ha lasciati con la stessa discrezione con cui ha vissuto il suo cammino di uomo di fede, di studioso, di politico.
Ho condiviso una parte importante di quel cammino, in particolare dal 1994 al 2001, negli anni della comune esperienza parlamentare, ma anche dopo, al tempo della mia responsabilità nel Movimento dei Cristiano sociali.
Non è stata solo un’esperienza di impegno e partecipazione indimenticabile, nel difficile universo della politica e delle istituzioni, ma anche una ricerca spirituale e di fede inquieta e dialogante, alimentata dalla sua amicizia fraterna, lungo quell’insidioso crinale che corre fra le esigenze imposte dalle responsabilità pubbliche e quelle derivanti dai propri convincimenti etici e religiosi.
Domenico è stato un Deputato di altissimo profilo culturale, morale e politico, lavorando con impegno e competenza in Aula e in Commissione Affari Costituzionali, su un arco di materie molto vasto, ma ancorando sempre la sua attività a poche ma importanti idee-guida legate ai suoi convincimenti religiosi e alla sua vasta cultura accademica: la libertà e la dignità delle persone, di qualsiasi estrazione sociale, culturale, religiosa o provenienza territoriale, e la piena tutela delle minoranze, politiche, etniche, religiose o linguistiche.
Il suo contributo alla qualit à della legislazione è stato importante: sin dalla sua prima legislatura, Maselli ha fatto proprio l’impegno a favore delle minoranze religiose (Evangelici, Testimoni di Geova, Buddisti, le Comunità islamiche interessate alla stipula di intese con lo Stato italiano) ed è stato relatore in Aula dei due progetti di legge per la regolamentazione dei rapporti fra lo Stato e le confessioni religiose Battista e Luterana. Ricordo che in occasione dei suoi interventi lungamente applauditi dall’Aula, nel riportare alla memoria la grande statura morale e spirituale di alcuni importanti protagonisti del Protestantesimo mondiale, quali Dietrich Bonhoeffer, nonchè nel rimarcare la ricchezza dei contenuti culturali e civili che quelle minoranze hanno garantito al Paese, contribuì a elevare notevolmente il profilo delle discussioni parlamentari.
Maselli ha lavorato anche alle normative sul voto degli italiani all’estero, sul fenomeno dell’immigrazione (è stato Relatore della Legge Turco-Napolitano), sulla libertà religiosa, sulla tutela della minoranza slovena presente in Friuli Venezia Giulia e su tanti altri argomenti che non richiamo per ragioni di spazio. Ma non posso non ricordare il suo impegno contro la pena di morte nel mondo, le sue numerose manifestazioni di solidarietà nei confronti delle minoranze politiche e etniche perseguitate nelle aree più critiche del pianeta, ma soprattutto le iniziative a favore del popolo Saharawi nel suo difficile percorso verso il riconoscimento di una piena indipendenza dal Marocco, sul territorio del Sahara Occidentale.
Maselli, da Pastore Valdese, da professore universitario di Storia del Cristianesimo oltre che da parlamentare della Sinistra democratica e dell’Ulivo, ha aderito ai Cristiano sociali con convinzione e in esso si è fatto promotore di una cultura etico-politica votata alla laicità, al pluralismo e al rispetto delle diversità, contribuendo ad ampliare la visione del Movimento attraverso quell’idea plurale e aperta del cristianesimo sociale tutto, anche quello di impronta protestante ed evangelica.
Domenico è stato apprezzato e riconosciuto nel mondo dei Cristiano sociali e della Sinistra democratica, per il suo contributo di conoscenza e di sensibilità, per aver lavorato con passione alla edificazione di ponti fra culture politiche e religiose diverse, tra il mondo religioso e quello politico, tra la dimensione dello studio e quello della politica, nonché per quell’instancabile lavoro di ricucitura che in Parlamento è spesso decisivo per l’approvazione il più possibilmente condivisa di leggi importanti per la convivenza civile e sociale delle comunità.
Lo ricorderemo Domenico, non solo per tutto questo, ma anche per il tratto gioviale e mite del suo carattere, per la vastità del suo pensiero, per il rigore e la concretezza del suo lavoro parlamentare, per la sua intransigenza morale, per la profondità spirituale della sua fede religiosa. Per alcuni di noi è stato un maestro, per altri un collega parlamentare o un amico o anche semplicemente un “compagno di viaggio”. Per me, e forse non solo per me, è stato tutte queste cose insieme.
L’augurio con cui chiudo questa breve testimonianza di affetto e di gratitudine è che l’impegno e la vocazione di Maselli per la difesa delle minoranze, per l’affermazione di un’autentica cultura dei diritti umani, per l’insegnamento della storia nonchè per la predicazione della Parola di Dio, conforto e sorgente dello spirito per ogni credente, possano continuare a lungo, nella vita e nella esperienza di altre persone come lui, che vorranno spendere la propria passione, la propria intelligenza e la propria fede nella politica, nella esperienza religiosa, nell’insegnamento.
Mimmo Lucà