Lo scorso 26 febbraio ci ha lasciato, don Giovanni Nicolini. Custodiamo la sua presenza tra noi come un grande dono, di cui siamo stati testimoni insieme a tante e a tanti che lo hanno conosciuto nel suo impegno di vicinanza ai più poveri in forza di un annuncio, parola viva ricevuta e condivisa a partire dalle comunità, di cui è stato animatore appassionato.
«Questa preghiera come ascolto della Parola di Dio, di tutta la Parola di Dio, versetto per versetto, è il grande regalo che abbiamo ricevuto da don Giuseppe Dossetti ormai più di trent’anni fa, e mai interrotto. Sono i fratelli e le sorelle della Famiglia di don Giuseppe a disporre ogni anno questo calendario, che nel percorso di tutte le Scritture prevede annualmente il cammino in uno dei quattro Vangeli. E per ogni anno prevede la lectio meditata di un libro dell’Antico Testamento, insieme ad altri testi degli apostoli. Così, piano piano, si compie l’intero ciclo dei libri della Bibbia. Quando si finisce, si ricomincia, verificando quanto sia vero che la Parola di Dio è antica e sempre sorprendentemente nuova.
Chi partecipa a questo cammino personale e comune? Persone le più diverse. Sposi e consacrati, giovani e anziani, famiglie e gruppi, monaci di clausura e persone immerse nei lavori più diversi. Persone ricche di fede e persone in cerca del dono di Dio, alle quali è stato suggerito di provare ad ascoltare.
Da più di trent’anni è la mia «proposta pastorale» per la vita quotidiana della gente della mia parrocchia. È la preghiera personale dei monaci e la preghiera strappata alla severità del ritmo quotidiano dei papà e delle mamme. È splendore di giovinezza interiore per molti anziani.
È “facile” o è “difficile” la Parola di Dio? È certamente facile, perché la Parola donata ai poveri è uno dei segni preziosi della presenza del Messia tra noi. Magari è difficile perché… è troppo facile per le tortuosità del nostro cuore e del nostro spirito.
L’esperienza di questo cammino di molti anni ci porta a dire che anche il testo apparentemente più ostico, più lontano, più incomprensibile nella grande raccolta dei libri della Scrittura progressivamente si illumina, si semplifica, si arricchisce. E questo avviene perché in ogni testo e da ogni testo della Bibbia emerge luminoso e sereno il volto di Gesù. Si capisce sempre meglio che quando noi «leggiamo» la Parola di Dio, in realtà “ascoltiamo” il Signore Gesù che ci parla con le parole dell’Antico e del Nuovo Testamento. E si capisce sempre di più che tutte le parole dell’Antico e del Nuovo Testamento parlano di Lui, e in modo privilegiato della sua Pasqua di morte e di gloria.
“Leggere”, si legge un libro. “Ascoltare”, si ascolta una Persona. Lui, appunto. La preghiera diventa così un appuntamento d’amore che Egli fissa per la nostra salvezza e la nostra pace. In questo incontro con Lui, noi “ascoltiamo” Lui che parla a ciascuno e a tutti, con quel miracolo che i testi sapienziali ricordano della manna che Dio faceva scendere sulla superficie del deserto: era un cibo uguale per tutti, che si adattava al “gusto” di ciascuno.
“Ascolta, Israele…” è il cuore della fede dei padri ebrei». (Giovanni Nicolini, dall’introduzione di “Un pane al giorno”, ed. Il Margine)
Abbiamo raccolto alcune testimonianze di amiche ed amici che lo hanno incontrato sul loro cammino.
Marco Maruzzi, La cattedrale gremita all’addio a Don Nicolini «Prete grande e ricco» (Corriere di Bologna)
Chiara Unguendoli, L’addio di Bologna a Nicolini (Avvenire)
Silvia Bignami, Il saluto della città al prete degli ultimi “Sapeva accendere i cuori spenti” (la Repubblica) Pierluigi Castagnetti, Giovanni Nicolini, piccolo tra gli ultimi (l’Osservatore Romano)
Giovanni Nicolini, Per una chiesa povera dei poveri (www.finesettimana.org)
Marina Amaduzzi, Addio a don Nicolini, il prete dei poveri (Corriere di Bologna)
Intervista ad Amelia Frascaroli a cura di Eleonora Capelli, “Qui fondò la scuolina imparando da don Milani Accolse anche i miei figli” (la Repubblica)
Eleonora Capelli, Don Nicolini, il testimone degli ultimi. Prodi “Figlio spirituale di Dossetti” (la Repubblica)
Marco Marozzi, Da Dossetti alla parrocchia alla Dozza, inventò la Famiglia della Visitazione (Corriere di Bologna)