Dopo i suicidi la rivolta?

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Barbara Spinelli, su Repubblica dell’11 aprile 2012 (“Il cittadino clandestino”), riflette intorno ai suicidi che vanno crescendo nei paesi europei colpiti dalla crisi economica. “Sono iniziati in Francia, nel 2007-2008 – scrive la Spinelli. Ora quest’infelicità estrema, impotente, lambisce Grecia e Italia, colpite dalla recessione e da misure che rendono disperante il rapporto fra l’uomo e il lavoro, l’uomo e la propria vecchiaia, l’uomo e la libertà”. “Sono commessi da pensionati, lavoratori, imprenditori presi nella gabbia di debiti, mutui non rimborsabili, aziende fallite.” “I suicidi in Grecia o Italia – scrive ancora Barbara Spinelli – sono una ribellione contro il fatalismo che vede nel capitalismo una forza di natura, contro cui nulla si può se non cader fuori dalla giostra impazzita…”. Poi cita Emile Durkeim, autore nel 1897 di una famosa indagine psicologica e sociale sul suicidio. Cita Albert Camus – la rivolta è la risposta, l’unica forse, al suicidio -, per concludere crudamente che, “quando è positiva, la rivolta tende a reintrodurre il senso della legge lì dove s’è insediata l’anomia”… Dove il cittadino è diventato clandestino nella sua patria.

http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201204/120411spinelli.pdf

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