La cinquantesima Settimana sociale dei cattolici, che si è svolta a Trieste dal 3 al 7 luglio, ha iniziato a generare frutti interessanti nel tessuto ecclesiale e civile del Paese. I delegati diocesani a Trieste sono stati coinvolti il 3 settembre in un incontro online organizzato dal Comitato Scientifico per fare il punto sui prossimi passi. Nei dà qui conto uno dei protagonisti
di Giandiego Carastro
Dal confronto sono emersi alcuni punti fermi: contagiare i territori con il clima caldo e sinodale che ha caratterizzato i giorni triestini; replicare nei territori le novità apprese a Trieste, quali “le piazze della democrazia”, i laboratori della partecipazione, gli stand delle buone pratiche; sostenere la iniziativa spontanea di 200 amministratori locali che, delegati diocesani, si sono voluti incontrare per raccontare le gioie e le fatiche di tentare di essere testimoni credibili del Vangelo e della Dottrina sociale della Chiesa nei diversi schieramenti politici e civici; la volontà di aggiornare con nuovi metodi la tradizione delle scuole socio-politiche per far conoscere la ricchezza della Dottrina sociale della Chiesa, etc … Certamente, i tempi non saranno immediati, ma – oramai lo sappiamo – ci è dato il compito di “iniziare processi, non di possedere spazi” (numero 223 di Evangelii Gaudium).
In uno dei momenti triestini, il 4 luglio, ha avuto luogo la presentazione di due proposte di legge elaborate da Acli ed Argomenti2000 per la diffusione di pratiche di partecipazione di qualità dentro e fuori i partiti. In quella occasione hanno preso la parola Emiliano Manfredonia, Presidente nazionale delle Acli, Ernesto Preziosi, Presidente Argomenti 2000, Valerio Martinelli e Lorenzo Gaiani che hanno guidato il comitato scientifico responsabile della stesura dei due testi. Tra le proposte contenute nei due disegni di legge c’è la creazione di un Registro Nazionale dei partiti; la possibilità di ricevere un finanziamento pubblico diretto per le attività relative alla partecipazione alle elezioni politiche e la creazione di Assemblee partecipative le cui decisioni devono essere prese in considerazione dal decisore politico.
Chi scrive, anche grazie all’ospitalità di C3Dem negli anni scorsi, sostiene da tempo la opportunità di una legge nazionale sulla partecipazione civica di qualità.
Dopo questa premessa, che evidenzia la natura di Trieste quale “evento catalizzatore” di novità democratiche repubblicane, mi preme dar conto di come le due proposte di legge possano essere efficaci occasioni di confronto e dialogo nei nostri territori.
Il 17 settembre scorso si è svolto presso l’accogliente circolo Acli Falco APS di Casine di Ostra (Provincia di Ancona). È stato presentato il percorso di cultura politica denominato La Tua politica, che ha il fine di raccogliere 50 mila firme entro fine anno su proposte di legge in favore della partecipazione nei partiti e nelle città.
L’introduzione storica è stata affidata ad Ernesto Preziosi per il quale è importante che la Settimana sociale di Trieste abbia messo a tema “al cuore della democraz”. La Chiesa, per i noti fatti storici, è arrivata tardi ad accettare la democrazia, ma oggi risulta essere tra principali soggetti a livello globale che ne sostiene l’importanza e promuove percorsi partecipativi a tutti i livelli, consapevole che vi è un collegamento tra democrazia e fraternità evangelica. Le due si alimentano a vicenda. Oggi la democrazia corre il rischio di atrofizzarsi, l’assenteismo ha superato i livelli di guardia, nel mondo si diffondono modelli autoritari e illiberali. In questo contesto le due proposte di legge sulla partecipazione puntano a svegliare la sensibilità di tanti, per tornare a dare linfa alla democrazia repubblicana. I cattolici che fanno politica dovrebbero cogliere il momento storico; non possono limitarsi a pensare alla propria carriera omologandosi a questa o quella parte, ma debbono valorizzare l’originalità del loro contributi, non offrendosi come mercenari, ma essendo sanamente ‘militanti’. Il mercenario, infatti, passa da una parte all’altra senza una cultura politica ancorata ai valori e lo fa pur di mantenere un posto, mentre il militante, nel caso dell’ispirazione cristiana, opera per il bene comune, tema caro alla Dottrina sociale. Preziosi ha, inoltre, evidenziato il felice momento della Chiesa cattolica che vive il cammino sinodale, un modo di sperimentare la partecipazione da battezzati, camminando insieme. Questo momento ecclesiale, pur distinto, può incrociare il cammino della democrazia favorendo la partecipazione. Sono tutti temi in sintonia con le due proposte Acli ed Argomenti20000.
Nel secondo intervento, il Presidente delle Acli delle Marche, Luigi Biagetti, ha presentato le due proposte di legge.
La proposta di legge sulla trasparenza punta ad un obiettivo controcorrente: ripristinare il finanziamento pubblico ai partiti, in modo da contrastare la tendenza a far sì che solo le persone abbienti ed i centri economici possano di fatto determinare gli indirizzi degli attuali partiti. La proposta di legge prevede la istituzione di un’Autorità nazionale chiamata a controllare che i partiti rispettino dei principi quali la democrazia interna al fine di ottenere il finanziamento pubblico.
Le assemblee dei cittadini e delle cittadine riprendono alcune esperienze diffuse in Francia, sulla possibilità che un numero determinato di cittadini (50 mila per la dimensione nazionale) possa autoconvocarsi per dibattere su temi ritenuti di rilievo. Le assemblee dei cittadini avranno anche una dimensione regionale e comunale, prevedendo delle modifiche ai relativi statuti. Le assemblee dei cittadini hanno una peculiarità: se chi richiede di farne parte supera il numero di 300, i componenti saranno individuali a sorte secondo un meccanismo di campionamento statistico finalizzato a garantire la rappresentanza di generazioni, sesso, stato sociale … Le assemblee dei cittadini sono coordinate da un Segretariato che garantisce trasparenza e pluralità di interventi ed hanno lo scopo di approvare delle “linee guida” da destinare al Comune, alla Regione, al Parlamento: tali rappresentanti istituzionali hanno l’obbligo di rispondere e motivare l’eventuale diniego alle richieste civiche.
Diversi gli interventi nel dibattito, per chiedere approfondimenti sul funzionamento delle assemblee dei cittadini, sulla democrazia partecipativa che non sostituisce ma integra la democrazia rappresentativa; su come rendere i partiti più democratici; sui percorsi partecipativi come La Città che vogliamo ed Il Parco che vogliamo che hanno avuto luogo nella città di Senigallia in questi ultimi anni; sulle leggi regionali della partecipazione, sui livelli comunali e locali dove concretamente sperimentare la partecipazione dal basso; sulle sindrome Nimby e Banana (di chi non vuole nel proprio territorio o non vuole per niente nuove infrastrutture) e sulla opposta sindrome DAD (Decidi Agisci Difendi) che è propria di quei sindaci che decidono senza consultare i cittadini e partono lancia in resta a difendere le proprie scelte maturate senza confronto. Di fatto, la proposta di legge sulle assemblee dei cittadini è una felice via di uscita tra i due poli opposti.
Segnalo, infine, la felice novità della cooperazione tra Acli ed Argomenti2000, come possibile esempio per offrire contenuti alle reti di cattolici e cattoliche che vogliono riprendere un impegno per il bene comune. Nello specifico, chi scrive ha trovato assai fruttuosa la collaborazione con Alice Manoni, esponente dei Giovani delle Acli a livello nazionale e di Acli Ancona, nonché delegata a Trieste.
A fine incontro, è stato possibile raccogliere le firme, negli appositi moduli. È possibile sottoscrivere le due proposte anche online, andando alle pagine denominate La Tua politica, al seguente sito internet: Referendum e iniziative popolari (giustizia.it).
Ovviamente, visto che la finestra di impegno civico si chiuderà a dicembre, l’invito alle lettrici ed ai lettori è quello di replicare tante iniziative come quelle a Casine di Ostra.
Per chi risiede in Lombardia, un appuntamento è già previsto: il prossimo 10 ottobre, alle ore 18.00 a Milano, presso Palazzo Pirelli (sala Pirelli), in via Fabio Filzi, 22, insieme a A.Albanese (MPU), M. Bentivogli ( Base Italia), E. Manfredonia (Acli), G. Notarstefano (ACI), E. Preziosi (Argomenti2000), F. Scoppola (Agesci).