Michele Salvati, in una nota del 22 maggio (intitolata “Sacchetti di sabbia”) sul sito web de Il Mulino, rivista di cui è da poco direttore, commenta i risultati elettorali non nascondendo un certo pessimismo (“Se io fossi in Bersani non sbandiererei però con tanta soddisfazione il grafico a istogrammi che mostra come sia cambiata a favore del centrosinistra la distribuzione dei governi locali… Il successo non è dovuto, a quanto sembra, alla rottura della diga che ha sinora impedito il travaso di voti dal centrodestra al centrosinistra, ma alla demotivazione e all’astensionismo degli elettori di Pdl e Lega”). Salvati indica, di qui alle elezioni politiche del 2013, due grandi problemi per il Pd: “ridare un senso comprensibile e ragionevole, vicino a quello che prevale in altri Paesi democratici, alla distinzione destra/sinistra e sconfiggere il demone dell’antipolitica” (demone, osserva, che “sta alle calcagna” anche del Pd). Quel che soprattutto impensierisce Michele Salvati è il fatto che la società italiana sembra ancora non capire la gravità della crisi in cui il Paese è immerso e l’impossibilità di non pagarne il prezzo. “Gran parte dei cittadini non ha capito – scrive Salvati – che le scelte politiche del passato si sono mangiate un bel pezzo del futuro, e chiede alla politica di oggi soluzioni miracolistiche”. Il Pd, pertanto, “dovrebbe far capire agli italiani perché li aspetta un futuro non breve di difficoltà e come intende impegnarsi per distribuirle in proporzione alla capacità di sopportarle”.
Il testo in: http://www.rivistailmulino.it/news/newsitem/index/Item/News:NEWS_ITEM:1605