Ne hanno parlato tutti i giornali. Dalle due corrispondenze del 7 e 8 giugno di Guido Ruotolo per “La Stampa”, si può avere un’asciutta ricostruzione della vicenda. Naturalmente, con molti interrogativi che rimangono aperti. Nella corrispondenza del 7 giugno (“Ior, il memoriale di Gotti fa tremare il Vaticano”), si legge: “La scoperta del memoriale sullo Ior rappresenta sicuramente una clamorosa novità. E ieri sera, la Procura di Napoli (che ha ordinato la perquisizione degli uffici e dell’abitazione di Gotti Tedeschi in seguito all’inchiesta sulle mazzette internazionali di Finmeccanica con il cui amministratore delegato, Giuseppe Orsi, il banchiere Gotti Tedeschi aveva avuto rapporti in qualità di rappresentante in Italia del Banco di Santander, ndr)la Procura di Napoli ha trasmesso ai colleghi di Roma che indagano dal 2010 sullo Ior per riciclaggio, tutta la documentazione trovata a casa e negli uffici di Gotti Tedeschi che ha a che fare conla Banca Vaticana. Il banchiere avrebbe così deciso di collaborare con l’autorità giudiziaria italiana, temendo addirittura per la sua vita, come sarebbe emerso anche dalle diverse sue conversazioni telefoniche intercettate.
Il memoriale, dunque, è una cronistoria ragionata degli avvenimenti che il banchiere ha vissuto a partire dal 2009, da quando è diventato il Presidente dello Ior, fino agli ultimi giorni di maggio, quelli della sua defenestrazione.
Nei passaggi più controversi, tornanti di quel tormentato rapporto che lo ha visto al centro di contestazioni interne, Gotti Tedeschi ha allegato al memoriale documenti, mail, lettere a sostegno ella sua ricostruzione dei fatti.
Una voluminosa documentazione, arricchita da un capitolo che riguarda personalità politiche della teoria recente italiana. E tra gli atti sequestrati dalla Procura di Napoli e trasferiti a quella di Roma vi sarebbe anche un carteggio tra il banchiere e Sua Santità, Papa Ratinzger.
Non fa mistero, Gotti Tedeschi della guerra intestina e fratricida tra i diversi schieramenti interni al Vaticano. Una lotta per la «trasparenza» che lo avrebbe visto contrapposto al Segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Nelle sue memorie, Gotti Tedeschi avrebbe indicato anche i nomi dei diversi porporati che si sono schierati in questa guerra interna. Ma soprattuto si sarebbe soffermato sul conflitto con il direttore generale dello Ior, Paolo Cipriani, uomo di fiducia del cardinale Bertone. Non sono solo spunti di ricostruzione storica di un clima, quelli indicati nel suo memoriale: l’ex numero uno dello Ior potrebbe aver fatto riferimento a episodi che si prestano a essere approfonditi come indizi di reato. Del resto Roma sta indagando l’ex presidente dello Ior Gotti Tedeschi per riciclaggio, perché sarebbero state segnalate dalle autorità finanziarie, almeno quindici operazioni sospette che vedrebbero coinvoltala Banca Vaticana”.
Vei tutto l’articolo in:
Nella corrispondenza dell’8 giugno (“Gotti, il memoriale doveva essere spedito a tre fedelissimi”), Ruotolo aggiunge alcuni elementi:
“Ettore Gotti Tedeschi, l’ex numero uno dello Ior defenestrato il 24 maggio, aveva paura di essere ucciso e per questo aveva consegnato una copia del memoriale alla sua segretaria, dandole indicazioni precise che nel caso in cui gli fosse accaduto qualcosa avrebbe dovuto far recapitare il materiale completo degli allegati a tre precisi indirizzi che corrispondono a quello di un giornalista, di un avvocato e di un suo amico personale. Un’altra copia, invece, era indirizzata al Pontefice attraverso il suo segretario particolare Padre Georg Gänswein. Di certo, pochi giorni prima che fosse destituito, Ettore Gotti Tedeschi aveva chiesto udienza privata al Santo Padre (incontro che poi è saltato per ovvii motivi di opportunità). Il banchiere temeva per la sua vita perché aveva chiesto «trasparenza», perché voleva che anchela Banca Vaticanarispettasse la normativa internazionale sull’antiriciclaggio. Ma forse Gotti Tedeschi sospettava che alcuni conti anonimi e cifrati nascondessero identità di esponenti della criminalità mafiosa?
Nel carteggio telematico allegato al memoriale, vi sono anche mail scambiate con il segretario del Papa, don Georg, sul conflitto che lo contrapponeva al direttore generale dello Ior, Paolo Cipriani. E con la segreteria di Stato, nelle quali ritornava e spiegava le ragioni perché si dovesse entrare nella «white list», dopo aver adottato le procedure antiriciclaggio”. Vedi tutto l’articolo in:
http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/ior-15826/