Quasi all’inizio della esortazione post-sinodale “Evangelii gaudium” (in cui traccia le conclusioni del Sinodo dei vescovi del 2012 sulla nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede) papa Francesco scrive: “Ciò che intendo qui esprimere ha un significato programmatico e dalle conseguenze importanti. Spero che tutte le comunità facciano in modo di porre in atto i mezzi necessari per avanzare nel cammino di una conversione pastorale e missionaria, che non può lasciare le cose come stanno”(n. 25). Il testo dell’Esortazione è di ben 288 pagine. Ne fa una breve sintesi Vittorio Bellavite, di “Noi Siamo Chiesa”. Seguono alcuni tra i tanti commenti: Domenico Rosati, “Un manifesto che inquieta il cattolicesimo conservatore” (Unità); Marco Politi, “Il papa fa sul serio, ora è ufficiale” (Il Fatto); Gian Guido Vecchi, “L’enciclica della conversione del papato” (Corsera); Luigi Accattoli, “La scommessa del papa che mira lontano” (Corsera); Massimo Faggioli, “L’enciclica trasversale di papa Francesco” (Europa); Pier Angelo Sequeri, “L’essenziale cammino” (Avvenire); Giovanni Filoramo, intervistato dal Foglio, “La conversione del papato comincia dai vescovi latinos”; Piero Coda intervistato da Avvenire, “Ci ricorda che nel grido dei Cristo troviamo i poveri”; Hans Kung, “Il vento della Curia” (Repubblica); Andrea Tornielli, “Maggiori poteri alle Chiese locali” (La Stampa); Dominique Greiner, “Una Chiesa fuori dalle mura” (La Croix); Sandro Magister, “La regola pastorale di Francesco” (www.chiesa)