Sul Fatto Quotidiano Franco Monaco scrive un articolo-lettera, con cui si rivolge a Giuliano Pisapia, del quale condivide l’appello a un “centrosinistra largo” lanciato giorni fa insieme ad altri due sindaci (Doria e Zedda), e gli dice che, per essere conseguente con quanto scritto in quell’appello, egli si dovrebbe proporre come “competitor di Renzi, in nome di una visione unitaria della sinistra (di governo) italiana e, più complessivamente, della evoluzione del sistema politico” (“Pisapia sfidi Renzi per un nuovo Ulivo”).
20 Dicembre 2015 at 14:24
E’ sicuramente un problema tutto mio personale se non riesco a capacitarmi delle ragioni per la quali il centro sinistra e le forze politiche che lo compongono (Il Partito Democratico con le sue divisioni interne e Sinistra Italiana con tutta la galassia di divisioni e di sigle che lo caratterizzano) partecipano alle vicende politiche, elezioni comprese, al solo fine di partecipare e non per vincere. In quanto animato dallo spirito di De Coubertin apprezzo i loro comportamenti, ma in quanto cattolico attento a quanto avviene in campo politico, sociale, economico e culturale non posso che biasimare tutti i comportamenti che si caratterizzano come elementi di divisione, nonché di personalismi non importa se di singoli o di gruppo, alieni dal “bene comune” e dal “bene per tutti”.
Quale oscura malattia porta le forze di centro sinistra a ricercare e amplificare ciò che divide, a costruire muri invalicabili, a porre in essere continui ricatti, a prevaricare gli uni sugli altri. Sbaglio se affermo che un centro sinistra cosi connotato non merita di governare questo Paese in quanto, se non è in grado di dare una immagine di sé di unità, credibile e positiva, come può pensare di affrontare e risolvere i problemi del Paese? Oppure devo pensare che nel centro sinistra la cultura di governo, che non è accontentare tutti, che comporta l’assunzione di responsabilità, che è cosa diversa dal dire sempre “no” o dal proporre impraticabili alternative, ancora manca perchè forse prevale la lettura ideologica della realtà e dei problemi?
In politica si partecipa per vincere, perché si è portatori di un progetto e di una proposta, ma se non si è in grado di proporre tutto questo il centro sinistra deve rassegnarsi a perdere, e non importa a favore di chi perché in politica quando si crea un vuoto c’è sempre chi lo riempie.