L’insofferenza per la situazione politica cresce. Nel suo allarmato editoriale sull’Unità Claudio Sardo chiede un cambio di passo al governo (“Un patto chiaro o sarà il collasso”); anche G. Viesti sul Mattino chiede più impegno politico (“Le inutili tattiche con l’Italia a picco”). Il presidente del Senato ripropone la riforma elettorale subito (“Grasso rilancia sulla legge elettorale: Una priorità”, Repubblica); sullo stesso tema interviene Nadia Urbinati, contestando che non la si voglia fare perché si teme di precipitare in campagna elettorale (“Tornaconti elettorali”). Paolo Pombeni, però, teme soprattutto la delegittimazione di tutte le nostre strutture costituzionali in corso non solo nell’opposizione, e che neppure nuove elezioni frenerebbe (“I veri poteri del Parlamento e l’eterno alibi dei partiti”, Messaggero). Nel dibattito a sinistra: “Barca: stop ai doppi incarichi” (Casadio, Repubblica), “Appello di Letta al Pd: travolti se falliamo” (Martini, La Stampa), Nicola Latorre dice che “E’ ora di schierare Renzi” (Unità), E POI: “Su congresso e cariche interne nasce l’asse dalemiani-renziani” (Meli, Corriere), Alfonso Gianni chiede “Una forza di sinistra fuori e contro il Pd” (Manifesto), “Grillo: politica uguale letame. L’ira di Boldrini” (Messaggero). E ancora: “Se l’azione penale si trasforma in potere di veto” (A. Campi, Mattino), “Aerei F35. Un pacco In Parlamento” (G. Marcon, Manifesto), “Omofobia. Così il relativismo nega il vero pluralismo” (P. Ricci Sindona, Avvenire).