Guardiamo avanti, con speranza

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L’autore, appartenente all’Associazione “Il Borgo di Parma” è il nuovo presidente della rete c3dem. E’ stato eletto nell’assemblea del 21 gennaio. Prende il posto di Vittorio Sammarco, che aveva a sua volta ricevuto il testimone da Guido Formigoni.

 

Sabato 21 gennaio siamo convenuti a Bologna da tutta Italia – membri di associazioni della rete c3dem e tante altre persone interessate – per confrontarci assieme sulle questioni più urgenti del nostro tempo, guidati dalla riflessione sempre acuta e rigorosa di Romano Prodi.

Ci siamo ritrovati per confermare, con umiltà e senso del limite, la volontà di un impegno civile nei nostri territori e sul piano nazionale, nel solco di quella che chiamiamo la cultura “cattolico-democratica”: che non è un’etichetta – magari nostalgica – ma un patrimonio di riferimenti ideali nei quali ancora tanti si riconoscono, pur con sensibilità e provenienze diverse.

In un panorama come quello italiano, europeo e internazionale di oggi, l’esistenza e l’elaborazione culturale di gruppi, associazioni, riviste e persone come quelle che fanno riferimento o sono idealmente vicine alla nostra “rete” rappresentano un contributo importante e necessario.

E’ importante e necessario che vi siano luoghi concreti di confronto e proposta, animati dalla finalità  di perseguire  il bene comune, fondati sulla convinzione che  l’impegno civile sia una forma alta di servizio per chi si riconosce nella fede cristiana, in totale dialogo e collaborazione con ogni altra persona appassionata alla dignità della persona umana.

E’ importante e necessario sostenere e praticare il messaggio di Papa Francesco, che non solo sollecita la Chiesa a riformarsi per essere sempre più fedele al Vangelo e compagna di strada dell’umanità, ma che invita l’umanità stessa a ripensare il modello predominante di economia e finanza, a superare diseguaglianze ed esclusioni, a rivedere profondamente il rapporto con l’ambiente.

E’ importante e necessario spingere per una politica internazionale meno cinica ed egoista e più capace di promuovere processi di pace, per un rafforzamento della cooperazione con i paesi più poveri che eviti ogni sfruttamento e sia volano di sviluppo locale, con il coinvolgimento attivo delle popolazioni.

E’ importante e necessario continuare a credere nel progetto di un’Europa unita, certo denunciando i limiti dell’attuale situazione di sfilacciamento e richiamando le responsabilità dei singoli Stati ma continuando a ribadire che l’Unione Europea è una conquista di immenso valore, che va difesa da ogni tentativo di ritorno alle divisioni del passato;  continuando a chiedere non “meno Europa” ma “più Europa”, certamente più Europa democratica, più Europa politica, più Europa dei giovani, dei diritti sociali e delle opportunità, più Europa della solidarietà verso i migranti e promotrice di pace nel mondo.

E’ importante e necessario promuovere la partecipazione e consolidare la nostra democrazia; favorire nel Paese il rafforzamento di legami comunitari – senza confonderli con chiusure identitarie – e la solidarietà tra tutti,  anche verso i nuovi arrivati;  cercare strumenti per sostenere le famiglie e i giovani, prima di tutto favorendo l’occupazione e nuove forme di lavoro; opporsi al degrado della vita pubblica e a ogni forma di corruzione e illegalità, ma diffondendo nel contempo il rispetto per le istituzioni contro le nuove forme di qualunquismo e delegittimazione.

Sappiamo bene che non è facile incidere sulla realtà e occorre non lasciarsi prendere dall’ansia di “contare”, anche a fronte di sollecitazioni in questo senso che denotano certamente nobili  intenzioni ma che spesso non tengono sufficientemente conto delle dinamiche in cui siamo immersi. Di contro, non si deve sottovalutare il valore di quello che già c’è – e che produce partecipazione, pensiero,  proposte –  insieme alle potenzialità ancora da valorizzare.

Ed è necessario  curare le relazioni con altre realtà ed esperienze con cui vi sono o possono esservi assonanze e collaborazioni. Già alcuni interessanti percorsi sono stati avviati, altri se ne potranno iniziare.

Memoria e radici, indispensabile fondamento del nostro agire, ci danno la forza per guardare avanti, con speranza.

 

Sandro Campanini

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