E’ morto il 2 agosto, Guglielmo Minervini, splendida figura di cattolico democratico cresciuto alla scuola di don Tonino Bello, impegnato nel volontariato, nella Chiesa, nell’editoria e nella politica. Lo ricordiamo con un breve profilo biografico e, di seguito) due interventi a caldo e commossi di Fabio Caneri (presidente della Rosa Bianca) e Nicola Mele (residente dell’associazione Nuova Costruttività)
Padre, marito e politico. Ci lascia all’età di 55 anni, ma il suo spirito e le sue idee continueranno a farci compagnia se sapremo farci contaminare dalla sua sfrenata voglia di “cambiamento costruttivo”.
Guglielmo, nato nel 1961, si laurea in informatica e diventa docente. Ma la passione per l’Altro e gli altri lo vedono già da giovane impegnato nel mondo del volontariato, alla scuola del grande maestro Don Tonino Bello. E’ cofondatore della Casa per la Pace di Molfetta, obiettore civile, consigliere nazionale di Pax Christi, socio fondatore e direttore della casa editrice La Meridiana.
La sapienza costruttiva che anima le sue azioni risponde pienamente allo slogan “Vita tua, Vita mea” ed è con questo spirito che si lascia coinvolgere nell’impegno politico. Dal 1994 al 2000 è sindaco di Molfetta e dopo questa esperienza con lo stesso slancio ed impegno di sempre viene eletto nel Consiglio regionale, risultando il più votato della provincia di Bari. Viene nominato assessore nella giunta Vendola e subito si impegna per promuovere una legge sulla legalità e trasparenza amministrativa. Oltre alla trasparenza e alla legalità, si occupa di politiche giovanili, sport, gestione delle risorse umane, protezione civile e trasporti. Viene rieletto nel 2015 e seppure con posizione critica, ma costruttiva, concorre alla maggioranza e ricopre l’incarico di capogruppo di “Noi a Sinistra”.
Nonostante combattesse da tempo con un tumore, sui social, oltre alle considerazioni politiche sugli eventi che accadevano, erano frequenti i messaggi sulla sua lotta con la malattia intrecciati da slanci di progettualità che aprivano il cuore alla Speranza.
Guglielmo ha lasciato la moglie, due figli e tutti noi orfani della presenza fisica, ma le sue azioni hanno lasciato segni ineludibili e le sue idee continueranno a camminare grazie al movimento OPEN da lui voluto.
7 Agosto 2016 at 20:39
Guglielmo è stato una bella persona, un galantuomo, un cristiano autentico umilmente fiero della sua laicità, un uomo di cultura e un appassionato educatore, un politico libero e trasparente che ho avuto il dono di conoscere e apprezzare in quanto sempre impegnato sul fronte dell’innovazione politica: nella stagione dei sindaci, nel primo entusiasmante tempo dell’Ulivo, nell’esperienza politica e di governo della sua amata Puglia al fianco di Niki Vendola.
Persone e politici così si incontrano rarissimamente.
Guglielmo ci mancherà. A noi il compito di essere, quanto possibile, meno indegni di lui e della sua limpida testimonianza cristiana e civile. Facendo conto sul l’aiuto che egli non ci farà mancare dal cielo dove ha raggiunto il suo amico e maestro don Tonino.