Il 14 maggio 2014 ci ha lasciato Hedi Frehner Vaccaro, una grande annunciatrice del “Vangelo della Pace”. Aveva 86 anni. Il peso degli anni l’aveva costretta a ritirarsi in Svizzera assistita dai figli. Il suo esempio ed insegnamento è rimasto però sempre presente nella sua chiesa valdese e in tutto il mondo pacifista e nonviolento romano. Hedi era nata in Svizzera ma si era trasferita a Roma agli inizi degli anni sessanta dove si era totalmente dedicata alle iniziative pacifiste e nonviolente. Nel 1962 aveva fondato la sezione italiana del MIR (Movimento internazionale per la riconciliazione). Da una prima sede di via Rasella, il Mir si era trasferito in via delle Alpi 20, dando vita a quella “Casa della Pace” che sarebbe stata per trenta anni il luogo di incontro e di costruzione di tante iniziative di pace, nonviolenza ed obiezioni di coscienza nell’ambiente romano, ma nella prospettiva internazionale. La biblioteca, ricchissima di libri e riviste sui temi della pace, ne faceva il luogo di riflessioni ed iniziative contro la guerra del Vietnam, della difesa degli obiettori di coscienza, delle proposte nonviolente.
Hedy collaborò strettamente con i principali leaders dei movimenti per la pace sia italiani, come Aldo Capitini, Danilo Dolci, Pietro Pinna, Tonino Drago, che internazionali, come Johan Galtung, Jim Forest, Dorothy Day, Jim Douglass, Daniel e Philippe Berrigan, don Helder Camara, Lanza del Vasto, Pierre Parodi, Jean Goss, Hildegard Goss Mair, suor Rosemary Lynch, ecc. Hedi infatti, pur appartenendo ed impegnandosi prima di tutto nella chiesa valdese, viveva la sua fede evangelica pacifista in un costante dimensione ecumenica, sentendosi parte della tradizione pacifista e nonviolenta dei Quaccheri. Nel 1972 in occasione della guerra tra India e Pakistan intraprese un lungo digiuno per la pace nel quale coinvolse don Giovanni Franzoni, allora abate di San Paolo, e la sua comunità di base. Dal 1983, quando l’assemblea del Consiglio ecumenico delle chiese a Vancouver decise di promuovere un “processo conciliare” per impegnare le chiese sulla giustizia, la pace e la salvaguardia del creato, Hedi partecipò attivamente alla preparazione e alla partecipazione delle Assemblee di Assisi (1988), Basilea (1989), Seoul (1990) e Graz (1997). Solo la malattia le impedì di prendere parte agli incontri di Sibiu (2007) e Kington (2011) e Busan (2014).
La stagione delle grandi lotte contro la corsa agli armamenti nucleari e l’installazione dei missili cruise videro Hedi presente con i gruppi di “Cristiani per la pace” sia nelle grandi marce a Roma degli anni ottanta, che nei pellegrinaggi per la pace a Comiso.
Instancabile fu la partecipazione di Hedi alle iniziative cristiane per la pace a livello internazionale. Non mancava mai agli incontri ed alle attività di “Church and Peace”, coordinamento teologico ed organizzativo delle chiese pacifiste (Quaccheri, Mennoniti e Chiesa dei Fratelli).
Alle iniziative per la pace Hedi univa la preoccupazione per la formazione spirituale e lo studio della teologia della pace. Conservo ancora un volantino di invito ad un suo convegno di approfondimento su “Fede e violenza” organizzato dal MIR nel gennaio 1987 a Lavinio: “L’incontro sarà guidato da Jean Goss, del MIR, con la collaborazione di Bernard Haering, docente di teologia morale e di Etta Ragusa (coordinatrice MIR-Sud)”. L’anno successivo partecipai pure ad un suo incontro sulla teologia della pace con il gesuita Paolo Dall’Oglio e la suora domenicana Antonietta Potente. Nel 1992 le fu assegnato il “Premio nazionale cultura della pace”, istituito dall’Associazione Cultura della pace” della città di Sansepolcro.
Negli ultimi anni il “pregare ed operare per la pace a Roma” di Hedi Vaccaro si era fatto meno visibile per il peggiorare delle sue condizioni di salute che l’avevano costretta a ritirarsi in Svizzera. La sentivamo però sempre come “madre e maestra”.
Prima di lasciare Roma aveva donato la sua famosa biblioteca e il suo straordinario archivio pacifista al Centro di documentazione intitolato al leader del MIR Sereno Regis di Torino. Oggi il suo attuale direttore, Nanni Salio, amico ed ammiratore di Heidi, chiede che siano inviati lì documenti e memorie per valorizzare questa indimenticabile testimonianza del pacifismo evangelico italiano (nanni@serenoregis.org).
Gianni Novelli
12 Giugno 2014 at 11:51
La notizia della scomparsa di Hedi mi ha profondamente rattristato. L’avevo conosciuta negli anni settanta quando frequantavo la “Casa della Pace” presso il MIR di via delle Alpi 20 in quanto facevo parte della LOC e del COSMIT ( Comitato per la Smilitarizzaizone del Territorio) che si riuniva in quella sede.
Ricordo di Hedi il suo Impegno nel seguire le varie iniziative pacifiste e nonviolente ed anche la sua Umanità, Disponibilità ed Affabilità. Ci mancherà. Giorgio Giannini
10 Marzo 2018 at 06:57
Mi dispiace aver letto solo oggi, per caso, quest’articolo, dopo quasi 4 anni! Non sapevo della scomparsa della mia cara amica Hedy, conosciuta a Roma tanti anni fa. Anche se non ero daccordo con tutte le sue attivitá.avevo molta ammirazione per il suo entusiasmo e ricordo mi trascinava spesso al MIR dove aiutavo un pochino qui e la e ho conosciuto tante persone interessanti che volevano la pace. Certamente Hedy era piena de amora e di gioia, sempre pronta ad agire. Ricordo un viaggio che fece una volta in Egitto dove ando a visitare la Chiesa Coptica ed al suo ritorno fece alcune presentazioni nella Chiesa Valdese ed altri posti, con tante belle fotografie. Quasi una mamma, ho imparato da lei diverse cose come cercare di fare la spesa ai negozi del mio vecindario, per aiutarli, dal mangiare piu vegetariano, con il riso integrale, i “quiche” svizzeri, a non buttare niente ma usare di nuovo quasi tutto! Quando lasciai l’Italia per il Canada ricordo le faccie delle scomesse ai supermercati quando mi portavo appresso le borse plastiche e ridevano di me perche ai quei tempi non si usava di nuovo niente (recycle) ma tutto si buttava via! Grazie zia Hedy! Ci manchi tanto!
11 Ottobre 2020 at 17:47
Ho conosciuto Hedi nel 1974, quando sono arrivata ad Ostia Lido dopo l’abbattimento delle baracche (che circondavano il Gran Raccordo Anulare) e l’assegnazione delle case…
Vivevamo ad Ostia Ponente (Nuova Ostia) e ci si incontrava regolarmente nel Servizio Sociale Popolare, su problematiche varie ed anche testimonianze. Ricordo la sua ‘essenzialità’, la profonda ‘nonviolenza’ verso tutte le creature ed il creato, etc.
La porto nel cuore con affetto
Anna Cirillo