S’intitola “Dalla parte dei poveri, i Vicari di Cristo” il fascicolo di aprile di Horeb, la bella rivista di spiritualità “incarnata”, raccontata e proposta con semplicità e concretezza. Naturalmente anche su questo tema non manca il riferimento alla lezione e all’insegnamento di papa Francesco; ma non mancano riferimenti convincenti al Concilio, ai Santi, alla grande lezione della Chiesa nei secoli e l’attenzione all’esempio di tanti testimoni umili, silenziosi, che hanno vissuto (e talora combattuto) “per una Chiesa povera e dei poveri”. E non si può dimenticare che oggi c’è un passato che ritorna… e ci sono nel mondo nuove, crescenti moltitudini di poveri, di schiavi di fronte ai quali bisogna certamente impegnarsi per liberarli dalla miseria e aprire giuste e serene prospettive di vita; ma, ad un tempo, si può e si deve anche porsi in ascolto religioso, attento, della lezione che ci viene dal mondo dei poveri e degli schiavi; specialmente “le nuove vittime sacrificali dell’economia globalizzata”. Maurilio Assenza, in particolare ricorda tra l’altro le riflessioni e la testimonianza per una “Chiesa povera e dei poveri” di Giuseppe Dossetti e di don Milani, di papa Giovanni e del cardinale Lercaro, di don Tonino Bello, per arrivare a papa Bergoglio.
E prendendo lo spunto da un’omelia di papa Francesco durante una Messa feriale a Santa Marta, nella quale esortava a “non abituarsi alla guerra”, nonostante le tante notizie di conflitti e di morte, padre Giampaolo Salvini, già direttore della Civiltà Cattolica, ricorda la quantità di conflitti dimenticati o nascosti che segnano tante parti del mondo. Negli ultimi anni tali conflitti sono aumentati e vengono spesso ignorati o sottovalutati. E ciò non può non essere un problema acuto per la coscienza cristiana (se essa è sveglia e non dorme….).
Anche ItaliaCaritas (IC, aprile) dedica attenzione al problema dei poveri che anche in Italia cresce, come spiegano Walter Nanni e Francesco Marsico sulla scorta del Rapporto povertà 2013, realizzato dalla Caritas italiana. Anche la Social card di cui si era tanto parlato in realtà, secondo i dati raccolti, è stata “azzoppata dalla burocrazia e non ha recato alcun giovamento. Svariati servizi da varie regioni del paese (e dall’estero) rendono questo giornale della Caritas una vera rivista di informazione, cultura e sensibilizzazione sui problemi della povertà e del futuro della società.
All’expo di Milano del prossimo anno ci sarà anche la Chiesa: sia la diocesi di Milano che la stessa santa sede. Lo annuncia ad aprile Il Segno, il mensile della Chiesa ambrosiana con un articolo del vicedirettore Pino Nardi. Tra i molti altri servizi interessanti la visita del cardinale Scola al carcere di Opera; un’intervista alla nuova presidente diocesana dell’AC Silvia Landra, che è medico e psichiatra ed anche impegnata nella Caritas; e i profili dei due pontefici canonizzati da papa Francesco, “Angelo e Karol, così diversi, così Santi”.
“Papa Francesco ha messo in atto una grande sfida suscitando l’attesa che qualcosa cambi davvero. Ce la farà?” Se lo chiedeva Vito Mancuso in un incontro svoltosi a Lucca in marzo e di cui Oreundici (n 4/2014) offre una sintesi, che conclude: “Dalla riuscita o meno della sfida lanciata da papa Francesco non dipende soltanto la sorte della Chiesa cattolica, ma il futuro del mondo contemporaneo occidentale. Se fallisse papa Francesco la possibilità che l’Europa torni ad avere un cuore umano, con al centro l’umanità e non i calcoli, sarà sempre più difficile. Per questo la riuscita del pontificato di papa Francesco è di un’importanza decisiva”.
(a.bert.)