Una necessaria premessa. La crisi che attraversiamo è strutturale e quindi non passeggera, generale e non locale; nel nostro Paese è anche profonda crisi culturale, in quanto si è molto allentato il nesso inscindibile tra interesse personale, di parte, locale con quello generale, e cioè il bene comune, la comunità statuale.
I cattolici sono sostanzialmente assenti (o passivamente spettatori) sul piano organizzativo dallo scenario politico vero e proprio, per errori ed omissioni di lunga data: è indispensabile ed urgente ritrovare modi, strumenti ed obiettivi per mettere a disposizione del Paese la risorsa sociale e culturale dei cattolici che riconoscono alla politica un ruolo essenziale, nel solco degli ammonimenti (più o meno forti e convincenti) degli stessi Papi.
La nostra “mission” si deve esprimere soprattutto nel far dialogare la Politica con la Società Civile, operando quindi come soggetto intermedio, autonomo ma non estraneo ai partiti, restando nel campo della cultura politica, quello identitario sul piano culturale (l’analisi) ma che, sul piano politico (la proposta), dialoga e si confronta con piena laicità con altri.
Tale dialogo e confronto lo si deve fare quindi sui problemi concreti, svolgendo contestualmente lavoro non solo culturale e politico ma anche formativo, se saremo capaci di coinvolgere e scommettere sui giovani. Significa lavorare su due piani: quello dei tempi medio-lunghi ma anche entrando tempestivamente sul dibattito attuale, sui temi più rilevanti, sulle riforme prioritarie, elevando tra i cittadini la responsabilità personale in senso solidale, tra i politici e gli amministratori quella analoga davanti al bene comune con grande spirito di dedizione e gratuità di servizio.
L’attività: si dovrà esprimere affrontando i temi più rilevanti e coinvolgendo personalità specificamente competenti, mettendo a confronto visioni diverse sul piano delle proposte. Si dovrà lavorare sia sul piano nazionale, coinvolgendo tutta la rete, ma anche in ambito locale supportando per quanto richiesto ed opportuno l’autonomia di azione delle nostre specifiche realtà sul territorio.
Strumenti: ci diamo tre temi principali per l’anno prossimo e li trattiamo con il più ampio coinvolgimento possibile arrivando a tre specifici convegni di sintesi e di proposta; così l’Assemblea annuale diventa il luogo di confronto sulle tre tematiche dell’anno successivo, oltre che di sintesi dell’esperienza precedente.
Rappresentanza: è essenziale che la rappresentanza della rete, sicuramente a livello nazionale ma se possibile anche in ambito regionale, restasse a personalità non direttamente coinvolte nell’impegno politico diretto, proprio a significare l’autonomia e l’indipendenza dai partiti. Resta però molto importante la presenza nella rete di tali persone impegnate, a tutti i livelli, nelle Istituzioni e nei partiti.
Organizzazione: confermata la scelta di una duplice modalità associativa (quella sicuramente preferenziale delle associazioni assieme a quella individuale), confermata la scelta molto utile e concreta del portale, restano aperti alcuni problemi: fra tutti quello delle decisioni sulle scelte che possono registrare sostanziali differenze. Serve una modalità che risulti impegnativa per tutti, soprattutto se si tratterà, come auspicabile, di definire scelte su questioni rilevanti, come appunto i tre temi da trattare nel corso dell’anno.
Questo argomento è collegato a quello della nostra “massa critica”, perchè ci si deve attrezzare a “pesare” non solo con la qualità delle proposte ma anche con la quantità dei soggetti coinvolti e disponibili a “metterci la faccia”: ma qui solitamente “cade il palco” perchè i distinguo anche con sofismi è caratteristica (negativa) molto presente nel nostro ambiente.
La strada della “Lega Democratica”: se dunque riteniamo di riempire il grande vuoto dello spazio pre-politico, riaffermando tutta la valenza della cultura politica cattolico-democratica, va raccolta per quanto possibile l’eredità di quella esperienza con la sola avvertenza a non farne una élite ma aprendo ad una partecipazione popolare diffusa che gli strumenti informatici e multimediali attuali ampiamente consentono di realizzare.
Proposte tematiche: anzitutto le questioni scomode che tutti evitano: prima di arrivare al tutti contro tutti (modello Grecia) occorrono scelte coraggiose e con spirito solidale, che vanno aiutate dal basso: per esempio il “lavorare meno per lavorare tutti” nella Amministrazione Pubblica, dai Ministeri agli Enti Locali e strutture-organismi para-pubblici disseminati nel nostro Paese. Affrontando anche la riforma indispensabile del Sindacato e della rappresentanza dei quasi tre milioni di persone senza lavoro.
Il nostro impegno nel Friuli Venezia Giulia: intendiamo organizzarci a base regionale collaborando tra associazioni locali ed esponenti delle altre realtà aderenti alla rete C3 dem nazionale (Agire Polticamente in particolare). Obiettivo: un convegno nazionale da tenersi a metà marzo a Gorizia, nel 60° della autentica rivoluzione politica innescata da una trentina di giovani con effetti di lunga e rilevante portata. Stiamo coinvolgendo protagonisti di allora e giovani (tra i 30 e i 50….) per rapportare quell’esperienza all’oggi e al domani. Contiamo fin da ora sulla sinergia con rete c3dem.
Nicolò Fornasir, Gorizia