Sulla rivista il mulino on line, con il titolo “Una riforma né epocale né inutile”, Guido Formigoni riflette sulla posta in gioco nel prossimo referendum sul taglio dei parlamentari. “Gli argomenti del ‘n0’ – scrive – sono concentrati sulla tesi per cui la riduzione della rappresentanza in termini partitici e anche territoriali sia una ferita per la democrazia. (…) Ma devo dire che non trovo molto centrato questo discorso, che anzi assume oggi un significato apparentemente nostalgico dei bei tempi andati in cui la democrazia funzionava. Sottovalutando quello che è invece stato il punto nodale dell’attacco populista alla politica: la crisi del modello tradizionale e la diffusione di modalità di azione e di comportamenti tutt’altro che consoni a una esperienza di democrazia rappresentativa solida e ricca”. “Devo dire – aggiunge – che questa mi pare una componente non secondaria del successo (imprevisto nelle sue proporzioni, quanto magari anche un poco effimero…) della protesta pentastellata”.