“La Chiesa che mi permetto di auspicare è una comunità in ascolto della parola di Dio e delle sue stesse membra, e capace di un annuncio e una profezia sempre nuovi. Sogno una Chiesa non separata dagli altri, che non sia sempre pronta a condannare, ma sia solidale, compagna, a fianco dei bisogni delle donne e degli uomini”. Così don Andrea Gallo, morto a Genova a 84 anni, in un suo recentissimo articolo (“La Chiesa che vorrei. Don Gallo in cammino con Francesco”, Il Fatto quotidiano, 17 maggio). Diamo di seguito il link di numerosi articoli sulla sua scomparsa: Secolo XIX, “Il prete degli ultimi se ne è andato tra i suoi ragazzi” (Francesca Forleo e Emanuele Rossi); Il Fatto quotidiano, “Don Gallo addio. Con i suoi ragazzi fino alla fine” (Ferruccio Sansa), “Quel prete ribelle, mai giudice e sempre fratello” (Loris Mazzetti), “Rideva in faccia al potere con fame di verità e giustizia” (Lorenzo Fazio, direttore di Chiarelettere), “Un cristiano che faceva il prete, partigiano della Chiesa” (Cinzia Monteverdi, del cda de Il Fatto), “Curia, amato e odiato. Il bastone di Bertone e la carota di Bagnasco” (Marco Politi); La Stampa, “Don Gallo, l’anarchico in tonaca” (Tommaso Chiarelli), “Ha saputo unire cielo e terra” (don Ciotti); l’Unità, “Don Gallo, un prete dalla parte degli ultimi” (Oreste Pivetta); Il Sole 24 Ore, “Si è spento don Gallo, prete dei vinti” (Mariano Maugeri); Europa, “Don Andrea, il folletto con il colbacco” (Paola Tavella); la Repubblica, “Addio a don Gallo, il prete dei dimenticati” (Vito Mancuso); Corriere della Sera, “Addio a don Gallo, prete a fianco dei poveri” (Gian Guido Vecchi); il Manifesto, “Il profeta di strada, profeta dei nostri tempi” (Moni Ovadia). Il Manifesto ripubblica l’ultimoo articolo scritto da don Gallo per quel quotidiano: “La mia lotta, in direzione ostinata e controversa” (2 gennaio 2013).