Continua la particolare attenzione al Concilio: bilanci e prospettive a 50 anni dal suo inizio. La rivista semestrale Orientamenti sociali sardi, diretto da Giuseppe Leone, dedica a questo tema il primo numero 2012. Luca Rolandi nel suo editoriale va oltre i bilanci, i giudizi e le polemiche; e spiega che Il Concilio è davanti a noi: “Coloro che hanno creduto nel Concilio ne sono stati salutarmente segnati per sempre, nonostante i numerosi riflussi dilaganti in alto e in basso”. A chi ha creduto nel Concilio esso ha indicato la strada per capire e affrontare la più grande sfida, di questo tempo: rispondere “al bisogno di un ritorno alla genuinità evangelica ed apostolica e insieme di una maggiore attenzione all’uomo e al mondo di oggi”. Sullo stesso fascicolo Alberto Monticone spiega come sia necessario un vero “salto di qualità” per i cattolici in politica e Giorgio Campanini offre un’articolata riflessione che non è vagamente prepolitica ma è il cuore stesso della politica: “pensare da cristiani la società, oltre la religione civile”. Di grande interesse anche lo studio di Andrea Favaro su “Autorità, diritto, autonomia. Ruolo della mediazione nella libertà autodeterminante dei soggetti”. E ancora, fra gli altri contenuti del fascicolo, che costituisce un vero e proprio volume sull’impegno dei cattolici nella società di oggi: “Bene comune e Persona” dell’assistente nazionale del Meic Cataldo Zuccaro, “Educarsi al bene comune nella vita della Chiesa e della società” di Franco Manca e “Idea di bene comune e lavoro”” di Lorenzo Caselli.
Ma non solo le riviste dichiaratamente “cattoliche” si occupano di problemi morale. Basta vedere il n 5/2012 di Italianieuropei (diretto da Giuliano Amato e Massimo d’Alema) che dedica un amplissimo dossier (40 pagine ) a “Etica e politica” con un saggio introduttivo del cardinale Gianfranco Ravasi e interventi di Rossana Rossanda, Stefano Levi della Torre, Emma Fattorini, Colin Crouch, Michel Maffesoli
Anche La rivista del clero italiano (che è in realtà una rivista di cultura e di riflessione cristiana interessante per preti e laici, giovani e anziani…) offre un bilancio e una interessante interpretazione del Vaticano II a 50 anni dal suo inizio ad opera del teologo canadese Gilles Routhier, con interessanti riferimenti a Gilson, Congar, Chenu . “Portare in noi l’eredità del Concilio” significa, alla luce anche del loro pensiero, essere fedeli al suo insegnamento, ma anche innovativi, “ritrovare lo stato d’invenzione che ha caratterizzato il Concilio e imparare a pensare con e al modo del Vaticano II” . Chi ha letto questo saggio e scrive questa breve nota si permette di raccomandare la lettura e la meditazione su questo testo a tutti i laici e religiosi, intellettuali laici e vescovi che vogliono “riscoprire oggi il Concilio”…e farlo vivere. La rivista inoltre ospita un saggio del teologo (e vescovo di Novara) Franco Giulio Brambilla su “Antonio Rosmini e la famiglia in un mondo che cambia” (settembre 2012). Fu proprio Rosmini a dare della famiglia quella immagine che ancor oggi è suggestiva e ricca di verità: la famiglia “quasi piccola Chiesa racchiusa tra le preti domestiche, si perpetua insieme con la gran Chiesa, e si sviluppa e fiorisce con essa”.
Non solo le riviste di teologia e di cultura, ma anche una rivista associativa vivace e attenta all’attualità come Segno nel mondo dedica al Concilio grande attenzione ed entusiasmo. Il presidente nazionale Franco Miano nell’editoriale del n 7/8 ricorda che l’ispirazione e lo stile dell’AC di oggi viene proprio dal Concilio. Il dossier è intitolato appunto “Nel Concilio le radici dell’AC di oggi”, con interventi di Piergiorgio Grassi e Maria Leonardi. E sul numero di ottobre della stessa rivista che è inviata a tutti i soci adulti di AC, Franco Miano e il vescovo assistente Sigalini ricordano anche l’impegno dell’AC per la realizzazione del Concilio, a cominciare dall’impegno e dall’esempio di Vittorio Bachelet, la cui testimonianza è stata raccolta in un libro intitolato a lui, pubblicato da La Scuola editrice e presentato l’8 novembre a S.Ivo alla Sapienza, a Roma.
(a.bert)