Il quotidiano “Avvenire” del 6 giugno, alla vigilia del dibattito in Parlamento sulla riforma costituzionale sulla proposta del Pdl di inserire in Costituzione il semipresidenzialismo, dà la parola a favorevoli e contrari. Per i contrari ospita una lettera firmata da Rosy Bindi e Vannino Chiti. Per i favorevoli ospita una lettera di Maurizio Lupi e Gaetano Quagliariello. “La proposta del semipresidenzialismo, avanzata da Berlusconi e Alfano, – scrivono Bindi e Chiti – ha due difetti che la rendono ora impraticabile: arriva fuori tempo massimo e soprattutto passa sopra la testa dei cittadini italiani. Una modifica radicale nella forma dello Stato richiede, a nostro giudizio, un mandato preventivo, dal momento che la Costituzione è dei cittadini, non dei partiti. Non è accettabile l’idea di introdurre il semipresidenzialismo attraverso alcuni emendamenti, a meno di otto mesi dal termine della legislatura”. “In queste settimane, in Parlamento, si sta discutendo una proposta di riforma costituzionale che prevede la riduzione del numero dei senatori e dei deputati, l’avvio del superamento del bicameralismo perfetto, il rafforzamento del governo parlamentare. Se vi è la volontà di mettere in campo il presidenzialismo – scrivono ancora Bindi e Chiti – occorre, per serietà, limitarsi a ridurre il numero dei parlamentari e ad approvare una legge elettorale che superi il porcellum”, e poi se ne discuterà seriamente nella prossima legislatura.
Per Lupi e Quagliariello la proposta del semipresidenzialismo “potrebbe immettere sangue vivo in una politica ormai esangue, togliere tutti gli alibi che in questi anni abbiamo sentito pronunciare dalla politica riguardo alla mancanza di poteri per attuare i programmi con i quali si è stati eletti e allontanare lo spettro di Atene e dell’ingovernabilità”.
Le due lettere in: http://www.avvenire.it/Politica/Pagine/da-bersani-e-berlusconi-stop-alle-fronde-anti-monti.aspx