Marco Garzonio sul Corriere della Sera osserva che papa Francesco, rispondendo con il riso alla giornalista del Messaggero che gli ha ricordato come qualcuno gli dia del comunista e lo paragoni a Lenin, “in qualche modo ha riscattato le tante emarginazioni inflitte da noi ai Mazzolari, ai Dossetti, ai Turoldo, ai Lazzati, al Montini della prima ora, ai La Pira, ai don Zeno Saltini, ai Martini, ai militanti dell’Azione cattolica sostenitori della ‘scelta religiosa’ …” (“Il Papa rivendica la bandiera dei poveri”). Sull’intervista del Messaggero a papa Francesco si soffermano anche Romano Prodi (“Il Papa e Roma palcoscenico delle angosce del mondo”), Lucetta Scaraffia (“Sul ruolo delle donne avanti con prudenza”) e Giovanni Reale (“Con lui il cristianesimo torna alla sua purezza”) e Riccardo Di Segni (“Pronti ad affrontare insieme i mali che affliggono la città”), sul Messaggero, e Alessandro Campi sul Mattino (“L’ultimo monarca e il potere collegiale”).