IL PARTITO PIGLIATUTTO

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Cresce l’attenzione verso il M5S. Ilvo Diamanti fa il punto: “M5S, la rete del partito pigliatutto” (Repubblica). Piglia, ad esempio, l’industriale Arturo Artom. Che dice: “Dopo Monti e Letta sto con Beppe. Con lui si farà la rivoluzione 4.0” (intervista al Mattino). Fabio Martini su La Stampa dice però: “Fuori dai ballottaggi, incubo per i 5 Stelle”. Bruno Simili, sul Mulino online s’interroga criticamente su “Una politica estera per il M5S”. Biagio De Giovanni, su Il Mattino, individua “Le risposte mancate dei 5 Stelle”. Luigi Covatta parla de “La deriva totalitaria dell’algoritmo” (Mattino). E Claudio Cerasa: “Cinquanta sfumature di Grillo. Chi sono i complici della grande truffa” (Il Foglio). VENENDO AL PD: Rosy Bindi in un’intervista a Il Fatto dice che sostiene Andrea Orlando, ma rivela: “Lascio la politica. Il Pd è di un uomo solo”. Mauro Calise ritiene che le primarie contribuiscano a indebolire il Pd: “Il Pd prigioniero delle primarie”. Per Ferdinando Giugliano, su Repubblica, “dal Movimento 5 Stelle a Matteo Renzi, la scelta è ormai tra il populismo e una sua versione soft” (“Il coraggio di scontentare”).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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