Romano Prodi (incaricato con altri di stilare un piano sociale europeo che la Commissione Ue presenterà a fine gennaio): “Che degrado nel nostro dibattito politico” (intervista a La Stampa). Giuseppe Salvalaggiulo, “Salviamo l’Europa. Il piano di Prodi” (La Stampa). Marta Dassù descrive “Le ferite che minano l’Europa” (La Stampa). Sergio Romano dice: “L’Est ribelle insegna: una vera unione non è più rinviabile” (Corriere della sera). Lucrezia Reichlin dà un saggio di realismo politico e invita i prossimi (deboli) governi italiani a fare una politica bipartisan di rafforzamento delle istituzioni: “Fragilità e illusioni. Riforme e istituzioni in Italia” (Corriere della sera). Eugenio Scalfari punta tutto sull’europeismo e spera in una riunificazione della sinistra: “La chimera della sinistra” (Repubblica). Romano Prodi dice anche quale è la “Lezione catalana” (Messaggero). Francesco Verderami parla del piano B di Berlusconi: “Berlusconi e i timori di un tracollo Pd” (Corriere della sera). Umberto Ranieri, su Il Mattino, scrive de “La Boschi e l’ordalia che la dirigenza del Pd non sa affrontare”. Claudia Mancina difende la Boschi: “Linciaggio sulle donne al potere” (Mattino). Ancora sul Mattino Massimo Adinolfi spiega: “Una crisi e cinque strade”. Claudio Cerasa su Il Foglio dice la sua: “Perché il 2017 non è stato l’anno del populismo”. SULLO STOP ALLO IUS SOLI: Stefano Cappellini, “Lo schiaffo allo ius soli” (Repubblica); Luigi Manconi, “Ha vinto l’ideologia della paura” (Manifesto); Marco Tarquinio, “Ius culturae, politica in fuga” (Avvenire); Pietro Parolin, “Ius soli, bene lo stop. Il Paese è già lacerato” (intervista al Messaggero); una nota di Stefano Ceccanti sul suo blog.