Attento come sempre a “leggere i segni del tempo nella vita della Chiesa” Il Regno (n 18 – attualità) commenta il Concistoro del 5 ottobre. Tra i nuovi porporati figura l’arcivescovo di Bologna mons. Matteo Zuppi, 64 anni, vicino alla Comunità di Sant’Egidio, figlio del direttore dell’Osservatore romano e pronipote, da parte di madre, del cardinale Carlo Confalonieri. Con questo concistoro il Papa porta a 128 i componenti del collegio cardinalizio, 67 dei quali nominati da Bergoglio. Molte altre notizie della vita ecclesiale sono riportate e commentate sul fascicolo della rivista bolognese che da oltre mezzo secolo è un’eccellente fonte d’informazioni sulla vita, i problemi e i protagonisti della Chiesa nel mondo di oggi.
Anche Concilium (rivista internazionale di teologia edita in italiano dalla Queriniana di Brescia) è una straordinaria fonte di notizie, d’ispirazioni e di speranza per chi spera e guarda alla vita della Chiesa nel mondo di oggi. Il numero 4/2019 sviluppa il tema dell’inculturazione e della vita creativa delle Chiese locali. Ha per titolo “popoli indigeni e cristianesimi” e ospita numerosi interventi da ogni parte del mondo per illustrare come il cristianesimo sia accolto, interpretato e vissuto nelle diverse situazioni, dall’Australia al Canada, dal Messico alle Filippine. È una lettura non facile e non trionfalistica, ma molto interessante e vera che aiuta davvero a comprendere quant’è bello e difficile vivere il cristianesimo e averne coscienza.
“Solo ascolto e dialogo sociale possono condurci a una legge condivisa sul fine vita, di cui la recente decisione della Corte costituzionale segnale l’urgenza”. Lo spiega il gesuita p. Giacomo Costa su Aggiornamenti sociali di novembre, prendendo le mosse dagli interrogativi nati all’indomani del suicidio del dj Fabo a proposito di chi lo avevano aiutato e che fu ritenuto non punibile. Di fronte a problemi così strazianti (e complessi) sarà necessaria, spiega l’Autore, una riflessione ampia, approfondita e rispettosa della complessità per tener conto della solidarietà necessaria cui il malato ha diritto (e che non può limitarsi a un “divieto”). Sullo stesso fascicolo della rivista, sempre ricca di notizie e riflessioni interessanti, Laurent Duarte (della Caritas francese) spiega come la rivoluzione digitale, aprendo nuovi canali di comunicazione (e quindi di “partecipazione democratica” anche in forme nuove) stia offrendo una spinta nuova e imprevedibile alla democrazia in Africa.
Ha per titolo (come un filo rosso che attraversa gli articoli) “Accogliere” il fascicolo di novembre di Oreundici (il mensile per la crescita umana e spirituale nel quotidiano). Don Mario de Maio spiega come ”saper accogliere è una finezza dell’amore, e implica apertura alla novità dell’altro”. Nelle pagine successive si possono leggere vari altri interventi, tutti rivolti a scoprire i valori e le scelte umane e religiose, che si possono scoprire ogni giorno, specie se si è in contatto e aperti al dialogo con i giovani poiché “i giovani sono il luogo dell’azione creatrice”! E sempre sul tema dell’accoglienza si parla poi delle “famiglie accoglienti”, di come “accogliere l’altro” scoprendo che “l’altro siamo noi”…. E si cita poi Michela Marzano: ”L’importante è accogliere. E’ questo l’amore. Che non ripara niente, ma accetta. Non basta mai, ma soccorre”.
E Coscienza, la rivista che da tanti decenni accompagna la vita del Movimento laureati di Azione Cattolica (oggi Meic), fedele alla sua bella e alta tradizione (di saper offrire con semplicità e amicizia contenuti culturali qualificati) propone nel suo numero di settembre (3/2019) un’ampia riflessione sulla santità: “Santi tutti i giorni: cristiani nel quotidiano”, intrecciata con la riflessione sulla bellezza (“che non è una moneta di scambio, una consolazione, un artificio … ma è una metafisica concreta, è incarnazione dello spirito …!”). La lettura della rivista è facile e gradevole e molto ricca di contenuti e di stimoli intelligenti. Il presidente del Meic Beppe Elia invita a dar credito ai giovani e al loro impegno per l’ambiente. E nelle pagine successive si apre una riflessione a più voci sulla santità, nelle varie forme in cui possiamo incontrarla ogni giorno: santità che sa di essere imperfetta, ma pur gioiosa; santità a rischio (magari per presunzione o autoreferenzialità!), santità comunitaria; santità felice, santità bella, santità utile …
(a. bert.)