IL TEOLOGO GIACOMO CANOBBIO RACCONTA IL CONCILIO AD ANNACHIARA VALLE

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La Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura di Brescia, insieme all’Accademia Cattolica, all’Editrice La Scuola e alla Libreria delle Paoline hanno presentato a Brescia il 9 maggio “Il Concilio Vaticano II tra speranza e realtà”: un libro agile, per non dimenticare il Concilio, ripassarne i passaggi fondamentali e riscoprirne le novità fondamentali. Monsignor Giacomo Canobbio, teologo, delegato vescovile per la pastorale della cultura, racconta il Concilio Vaticano II alla giornalista Annachiara Valle. Un dialogo denso che fa giustizia dei luoghi comuni e degli attacchi che ciclicamente si ripetono su uno degli eventi fondamentali della storia della Chiesa.  Insieme a mons. Giacomo Canobbio è intervenuto il vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari. “La recezione del Concilio – ha scritto Canobbio – è un tirocinio che non è mai finito. Il Concilio ha innescato appunto questo esercizio nella vita della Chiesa; sicché il Concilio non va idolatrato, va percepito precisamente come l’avvio di una fase nuova della vita della Chiesa nella quale si procede quasi come con il metodo scientifico, trial and error, prova e riprova… Nel tirocinio si impara tentando… Peraltro cosa facciamo con la Sacra Scrittura, che è più importante del Concilio? La esponiamo continuamente all’interpretazione; così dovrebbe essere dei documenti del Concilio. Questo non vuol dire che li scartiamo perché non sono più attuali. Cerchiamo piuttosto di vedere come attuarli: lo stesso metodo che usiamo per la Scrittura. Quello che non è stato attuato è inattuabile? Direi: non è inattuabile, si ha piuttosto paura di attuarlo.”

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