Il 62% dei votanti al referendum irlandese dice sì ai matrimoni gay (il 90% dei giovani). Adriano Sofri è benevolmente critico per le obiezioni di papa Francesco al matrimonio per gli omosessuali: “Se alle urne andasse l’Italia” (Repubblica). Nunzio Galantino, segretario della Cei, risponde con qualche difficoltà ad un’intervista del Corriere della Sera: “Serve il confronto, non le ideologie”. L’arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, risponde più serenamente ad un’intervista de La Stampa: il voto “Riflette la cultura dominante, ma creerà molti problemi”. Così pure la risposta di mons. Michele Pennisi, segretario della commissione per l’educazione della Cei, in un’intervista a Repubblica: “Ma la chiesa resta contraria”. Per Paola Binetti “La frattura è generazionale, non di tipo religioso” (Il Garantista). Per Aurelio Mancuso è “Un segnale alla chiesa (e soprattutto a Renzi)” (Manifesto). Per Valter Vecellio è “Una vittoria anche per papa Francesco” (Il Garantista). Luca Kocci: “Un implicito scisma tra gerarchia e credenti” (Manifesto). Per lo scrittore Fintan O’Toole “Ora siamo un Paese normale” (intervista a La Stampa). Aveva scritto giorni fa Vito Mancuso: “Cosa manca alle religione per accettare l’omosessualità” (Repubblica).