Il 6 gennaio del 1992 morì David Maria Turoldo. L’ho conosciuto, anche se rimpiango che la consuetudine sia stata più di lettura che di conversazioni (ma non si dimenticano certo la persona ingombrante e la voce potente). Mi fa piacere ricordarlo come per un compleanno a chi gli era amico e a chi vent’anni fa era troppo piccolo per conoscerlo. Con una sua poesia del 1972. (Giancarla Codrignani, da Koinonia 5 febbraio 2012)
IO VOGLIO SAPERE
Io voglio sapere
se Cristo è mai stato creduto,
se è venuto e viene e verrà;
o sia appena un’invenzione
per un irreale gioco del Signore
di contro al cupo
giorno dell’uomo.
Io voglio sapere
se veramente qualcuno crede
e come è possibile credere:
se almeno i fanciulli
-avanti ogni cultura-
vedono ancora il Padre.
Io voglio sapere
se l’uomo è una fiera
ancora sulle soglie della foresta:
se la ragione è una rovina.
Io voglio sapere
se il nostro vivere è appena una difesa
contro la vita degli altri:
questo uomo bianco
il più feroce animale
sempre all’assalto
contro ogni altro uomo,
o maledetto occidente.
Io voglio sapere
se ci sono ancora gli assoluti,
o se io sono sacerdote
di colpevoli illusioni;
se è vero che saremo
finalmente liberi
se saremo ancora liberi
se saremo mai liberi.
io voglio sapere
qual è il potere di resistere,
se sopravvivrà ancora l’amore,
se pure è mai esistito.
Io voglio sapere
se resisterà ancora Cristo,
perché, se no, mi ammazzo.
Io voglio sapere
se l’uomo cresce
e quale sarà l’intelligenza
d’un abitante della metropoli:
se la scienza non sia la morte
e questa macchina
non sia la nostra bara d’acciaio.
Io voglio sapere
se esiste una forza salvatrice
e se nasce a Natale;
che almeno la Chiesa non sia
la tomba di Dio,
l’ultima sconfitta dell’uomo.
Io voglio sapere
se la pace è possibile
se la giustizia è possibile
se lo spirito è più forte della forza.
Io voglio sapere
se qualcuno ha fede ancora
in un futuro.
Io voglio sapere
se Cristo è veramente risorto,
se la Chiesa ha mai creduto
che sia veramente risorto.
Io voglio sapere
perché allora è una potenza,
e perché non va per le strade
come una follia di sole
a dire: Cristo è nato! Cristo è risorto!
E perché non rinuncia alle ricchezze
per questa sola ricchezza di gioia.
Perché?
Mia chiesa amata e infedele,
mia amarezza di ogni domenica,
chiesa che vorrei impazzita di gioia.
Perché?
Io voglio sapere.