Il peso delle armi: è il titolo del fascicolo dicembre 2018/gennaio 2019 di IC- ItaliaCaritas, il mensile della Caritas italiana, che informa non solo sulle attività della grande organizzazione caritativa, ma anche dei problemi, delle risposte, delle cause e dei rimedi, delle paure e delle speranze, di chi soffre difficoltà e povertà e di chi può e vuole porvi rimedio. E il problema delle armi (chi le costruisce, chi le usa, chi le paga, chi ci guadagna …) è uno dei grandi problemi sociali e politici. Talvolta è la stessa presenza delle armi (e l’interesse di costruirle e venderle) a creare o ad aggravare situazioni di conflitto e di guerra. Ben giustamente dunque la Caritas italiana ha dedicato il fascicolo (doppio, dicembre e gennaio) del suo periodico Italia Caritas al tema delle armi e al peso che la loro stessa presenza ed efficienza riflette sulla vita degli uomini. Solo molta saggezza, dialogo, comprensione, speranza nel futuro e una capacità politica lungimirante e responsabile possono tener lontano le guerre quando ci sono tante armi in giro. C’è, come spiega questo fascicolo molto bello, un ruolo degli armamenti nello sviluppo dei conflitti, sia di quelli più conosciuti, sia di quelli ignorati dai più. E tutto il fascicolo di IC-ItaliaCaritas merita di essere letto attentamente e il mensile merita di essere diffuso anche al di là del campo dei credenti.
Aggiornamenti sociali è una rivista mensile che da quasi settant’anni i padri gesuiti (con la collaborazione di molti altri studiosi e laici) offrono all’opinione pubblica perché sia informata e capisca i problemi della nostra società e le possibili soluzioni a livello nazionale, locale e mondiale. Ed emerge, giustamente, l’importanza del ruolo della Chiesa che ha una grande forza e responsabilità nel seminare i germi della giustizia e della pace. Così sul fascicolo 12/2018 la rivista si rivolge soprattutto ai giovani (all’indomani del Sinodo sui giovani, lo scorso ottobre) per risvegliare il senso della responsabilità sociale e dell’impegno civile. Su questo fascicolo di dicembre ci sono due forti sottolineature (di Giuseppe Riggio e Alberto Quadrio Curzio) sulle scelte decisive che attendono l’Europa. Guardando più lontano padre Eduardo Silva parla delle difficoltà tuttora attuali della stessa comunità cattolica cilena (anche per responsabilità dei vescovi).
Anche negli Stati Uniti (e anche in Francia) sono purtroppo diffusi gli scandali sul comportamento del clero in materia di comportamenti sessuali. Ne scrive Il Regno attualità (n. 22/2018) sottolineando che i vescovi Usa “si sentono assediati e nel mirino de media”. Problemi anche nella chiesa latinoamericana, impegnata non solo ad annunciare il Vangelo, ma anche a rendere più giuste le condizioni del popolo e a risvegliare la coscienza dei ceti più poveri: ne parla Mauro Castagnaro nell’intervista al cardinale Pedro Barreto Jmeno, vicepresidente della conferenza episcopale peruviana, che afferma: “in Perù stiamo vivendo momenti molto difficili perché la corruzione ai vertici dello Stato è giunta a livelli inaccettabili: alcuni giudici sono in carcere, altri sotto processo …”. Lo studio del mese (dicembre) è dedicato al dialogo tra Islam e cristianesimo. Un dialogo che continua nonostante le difficoltà (l’8 dicembre scorso sono stati beatificati diciannove martiri cristiani uccisi in Algeria tra il 1994 e il 1996 dal Gruppo islamico armato).
La bella figura di don Giovanni Barbareschi, prete milanese partigiano nelle Fiamme Verdi, salito alla casa del Padre lo scorso 4 ottobre a 96 anni, è ricordata su Il Gallo (n 1 – gennaio 2019) da Giacomo Perego, che gli fu amico. Don Barbareschi prese la strada della Resistenza. Aveva cominciato nelle Aquile randagie degli scout, poi in collaborazione con Azione Cattolica e Fuci (e a padre Carlo Manziana di Brescia) si era adoperato a soccorrere i perseguitati e ad aiutarli a fuggire in Svizzera fondando l’ Oscar (Opera Soccorso Cattolica Aiuto Rifugiati) e collaborando con Teresio Olivelli e a Il Ribelle.
(a. bert.)