È dedicato in gran parte al tema del lavoro il fascicolo di Jesus di ottobre, opportunamente diffuso a settembre e dunque prezioso per chi desidera prepararsi a quell’importante appuntamento ecclesiale che è la 48a Settimana Sociale dei cattolici italiani. Non a caso Jesus titola in copertina: “Lavoro. il buco nero d’Italia”. Tra i contributi ospitati si segnalano l’intervista di Vittoria Prisciandaro al gesuita padre Francesco Occhetta e al cardinale Gualtiero Bassetti, presidente dei vescovi italiani. Molti altri articoli e interventi arricchiscono il fascicolo, come la riflessione di Piero Pisarra sull’Apocalisse, “un dramma in cui vanno in scena la vita la morte, il potere dei tiranni e la capacità di resistenza dei poveri, dei reietti, dei deboli …”. E vari altri articoli, riflessioni, commenti rendono il numero di Jesus di grande interesse per quanti riflettono, con sofferenza e speranza, sull’ “oggi della Chiesa nel mondo”; ricordando, come scrive Laura Badaracchi a proposito di don Milani: “prima la coscienza, poi l’obbedienza”.
Presenza, il bimestrale dell’Università cattolica, che affianca pubblicazioni assai più impegnative dell’Ateneo fondato da Gemelli, ma che si rivolge con linguaggio più semplice ad un pubblico più vasto, dedica il fascicolo più recente (anche se porta la data di agosto) a rilanciare un contatto e un dialogo tra l’Ateneo e i suoi ex alunni tramite il nuovo sito web www.unicatt.it/alumni che si aggiunge alle altre forme associative di ex-alunni per sviluppare una presenza di lievito culturale con uno stile rinnovato, rispetto al passato: più libero e vivace, pluralistico, coraggioso, dialogico. La novità si chiama “Alumni”, un network di cui il fascicolo di Presenza offre testimonianza concreta, pagina dopo pagina: “un progetto, una comunità che raccoglie e valorizza il patrimonio culturale e le esperienze di chi ha studiato in Cattolica”.
L’editoriale del fascicolo 16/2017 di Il Regno/attualità apre con un editoriale di Gianfranco Brunelli che affronta l’attualità politica del paese. Dopo aver analizzato, nel numero precedente, il 14, le insufficienze del governo italiano attuale, l’autore sviluppa un’attenta analisi della realtà politica italiana per concludere: “in questa situazione, al di là degli errori renziani, la scomposizione del centro-sinistra fa perdere il Paese. Pur con gli errori compiuti, Renzi (ridimensionato e affiancato da un’effettiva classe dirigente: quella dei Gentiloni, Minniti, Martina, Del Rio e qualche altro) e il PD rimangono l’asse portante del nostro sistema. Irriderli è da irresponsabili”. Interessante, sullo stesso fascicolo del Regno, l’intervista all’astrofisico Piero Benvenuti, credente e scienziato, astrofisico e segretario dell’Unione astronomica internazionale.
Giovanni XXIII, Patrono dell’esercito. Da più parti si discute, con molti e vari argomenti. Certo anche i soldati possono avere un patrono che li aiuti, certo Roncalli fu soldato volontario per sostituire, per breve tempo, il fratello, ma … Su Koinonia di settembre ne scrivono, esprimendo una contrarietà da molti condivisa, Giancarla Codrignani ed Enrico Peyretti, che inoltre commenta: “Papa Giovanni è al di sopra di questa offesa”. Un testo di Bruno d’Avanzo (ripreso da Adista) ricorda Ernesto Che Guevara a 50 anni dalla morte.
Alla prossima 48° Settimana sociale dei cattolici italiani dedica l’editoriale Aggiornamenti sociali di ottobre. Ne è autore il gesuita (e direttore della rivista) Giacomo Costa che sottolinea l’opportunità e l’urgenza di riflettere sul senso del lavoro. Una riflessione che può e deve coinvolgere tutti i credenti e gli uomini di buona volontà. Finalmente, infatti, ci troviamo davanti a un tema (un argomento, una realtà, talora un dramma) sul quale moltissimi uomini e donne hanno la possibilità di esprimere pensieri, esperienze, ansie, domande … E la riflessione, quella offerta dalla rivista, quelle che appaiono sulla stampa cattolica e laica, non dovrà certo fermarsi con la fine di ottobre, ma dovrà continuare seriamente: con l’accresciuta consapevolezza che il lavoro è un’esperienza centrale della vita dell’uomo, e non è slegata né contrapposta all’altra esperienza fondamentale: quella dell’amore.
(a. bert.)