Justin Welby, già finanziere, poi quasi «no global», diventa capo della Chiesa d’Inghilterra

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Fabio Cavalera sul “Corriere della Sera” del 9 novembre tratteggia il profilo di Justin Welby, nuovo arcivescovo di Canterbury e capo della Chiesa d’Inghilterra: “Nella capitale mondiale della finanza la Chiesa d’Inghilterra sceglie di essere governata da un uomo (sposato e padre di cinque figli) e da un vescovo-lord che della riforma bancaria e della necessità di controlli rigidi su ciò che i ‘maghi’ dei tassi e dei mercati combinano nel segreto delle loro ‘stanze di guerra’, fa il suo moderno vangelo” (Welby, arcivescovo no global alla testa della Chiesa d’Inghilterra). In un saggio del 1997, dal titolo «L’etica dei derivati», già spiegava la struttura e l’inganno dei futures, degli swaps, dei contratti «pronti contro termine», e sosteneva che andavano messi sotto severo controllo.

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