Nel recensire “IL Renzi” su Europa, volume curato da Mario Lavia, Pierluigi Castagnetti paragona il discorso di Renzi a Stasburgo ai discorsi di De Gasperi, Monnet o Spinelli; scrive che “i tempi nuovi di cui parlava Moro sono arrivati” e che “con umiltà, intelligenza e pazienza forse potranno anche essere governati” ; e indica nel libro una chiave preziosa per capire quanto sta accadendo in Italia e in Europa (“La Bad Godesberg renziana”). Leonardo Becchetti sull’Unità scrive de “Il semestre italiano e gli errori europei”. Sulle scelte dell’Europa un articolo ottimista di Andrea Manzella sulla Repubblica: “Se l’Europa getta la maschera”. Giulio Sapelli sul Gazzettino approva Renzi ma avverte: “Alla UE la crescita non basta, serve la diplomazia”. Carlo Bastasin sul Sole 24Ore scrive che “La campana della crescita suona anche per Berlino”. Laura Pennacchi apprezza anch’essa l’apertura del semestre da parte di Renzi e spiega perché si deve insistere sugli investimenti pubblici (in polemica con Giorgio Tonini): “Europa, sei mesi nel nome di Keynes”. Infine una nota ironica di Alessandro Campi sulla regola del 3% di deficit pubblico sul Pil (“Se il dogma europeo è soltanto un caso”.