La Chiesa cattolica secondo Scalfari. E alcuni interventi di Benedetto XVI

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Singolare articolo di Eugenio Scalfari su “la Repubblica” del 25 ottobre (La Chiesa. Il dialogo possibile tra fede e modernità). E’ di grande interesse che un intellettuale laico parli di storia della Chiesa e di teologia, temi che non debbono certo restare nel chiuso della comunità ecclasiale. Ma sorprende un po’ l’approccio usato da Scalfari, il quale sottolinea l’importanza del Sinodo sulla nuova evangelizzazione (che si sta per chiudere), ma di fatto non ne spiega le ragioni, e, soprattutto, fa una spericolata ricostruzione di duemila anni di storia della Chiesa, enucleandone certamente un nodo essenziale – la questione del primato del Papa e della collegialità episcopale – ma con affermazioni perentorie e inevitabilmente assai approssimative. Accenna, fra l’altro, ad una affermazione che il Papa avrebbe fatto nei giorni di inizio del Sinodo e, insieme,  dell’Anno della fede, in merito alla Chiesa cattolica “che non è e non deve essere una Chiesa conciliare”  così Scalfari riferisce senza virgolettare). Può essere un’occasione utile, questa, per riandare allora agli interventi pronunciati da Benedetto XVI sul Vaticano II tra il 9 e il 12 ottobre scorso: la meditazione nel corso dell’apertura della XIII Assemblea Generale del Sinodo, il 9 ottobre (Benedetto XVI. La nuova evangelizzazione è…); l’Omelia nella messa di apertura dell’Anno della fede, l’11 ottobre (B.XVI. Ritornare alla lettera ..); il saluto rivolto, lo stesso giorno, ai partecipanti alla fiaccolata promossa dallì’Azione Cattolica italiana (B.XVI. Benedizione AI PARTECIPANTI ALLA FIACCOLATA PROMOSSA DALL’AC); e il discorso del 12 ottobre a un gruppo di vescovi che avevano partecipato al Vaticano II (B.XVI. Aggiornare non significa…).

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