La Civiltà Cattolica (n 4038, ottobre 2018) offre numerosi spunti e riflessioni sulla vita della Chiesa oggi e sulle sorgenti da cui oggi tutti prendiamo ristoro, pur in tempi non facili. Il primo articolo è, nientemeno, che di Papa Francesco. Sono le parole che il Papa ha pronunciato durante la visita in Irlanda, a fine agosto, per l’incontro mondiale delle famiglie. Parlando a un nutrito gruppo di gesuiti il Papa ha sottolineato l’importanza del discernimento, della freschezza del Vangelo, del pericolo dell’autoritarismo nella Chiesa. Nelle pagine seguenti la rivista, prendendo lo spunto dalla canonizzazione del beato Paolo VI ne mette in luce lo straordinario impegno al servizio del Concilio. Assai stimolante, fra gli altri, l’articolo di padre Francesco Occhetta e padre Paolo Benanti sulla “ricerca di senso” che è presente e viva nei giovani di oggi, simpaticamente definiti “argonauti digitali”.
La rivista della federazione nazionale delle Società San Vincenzo De Paoli, che ha per titolo Le Conferenze di Ozanam, offre (n 4/2018) numerose esperienze e riflessioni nonché notizie ed esperienze della vita associativa e dell’opera vincenziana. Molto bella anche l’intervista di Claudio Messina a Mario Primicerio, professore di fisica e matematica all’Università, ma soprattutto discepolo e amico di Giorgio La Pira, del quale offre uno splendido e impegnativo ritratto.
Giorgio La Pira diceva, sperava, che “il Mediterraneo è il nuovo lago di Tiberiade”, per indicare che qui è la culla (e l’incontro) delle tre grandi religioni monoteiste – ebraismo, cristianesimo e islam -, “la casa comune della triplice famiglia di Abramo”, ma oggi il Mediterraneo ci appare come un cimitero, spesso luogo di sradicamento e di disperazione. Ne scrive Mario Primicerio, presidente della Fondazione La Pira, sul numero 9/2018 di Servir, il piccolo, ma assai interessante, mensile d’informazione pubblicato dal Centro Astalli di Roma e diretto da Vittoria Prisciandaro.
Il Foglio, mensile torinese semplice e modesto nella forma quanto “impegnato” e serio nei contenuti, in otto pagine fitte affronta sul numero 454 (settembre) una quantità di temi affascinanti. Il direttore Peyretti offre una rapida ma illuminante riflessione su “Dio e la politica”; e una più ampia riflessione sulla storia, le trasformazioni e gli insegnamenti che vengono dalle numerose e complesse esperienze dei “preti operai” (e riconosce che quelle scelte furono un grande contributo allo sviluppo di una “Chiesa dei poveri, per i poveri”; Aldo Bodrato si chiede perché Papa Bergoglio parli spesso del diavolo….; Anfrea Lebra ricorda la figura sacerdotale di Carlo Carlevaris, prete operaio e discepolo spirituale di Charles de Foucauld; e Bruno Bignami, nello spirito di don Mazzolari, ricorda e spiega come “rifare la parrocchia è edificare la Chiesa”.
La “Lettera della fraternità Anawim” (un po’ lettera e un po’ mini-rivista che Giovanni Cereti invia ogni mese) si sofferma in apertura del numero di settembre sulla tragedia di Genova, E Giorgio Olcese spiega nelle pagine interne perché quella tragedia si doveva evitare e come ci sia “una grave responsabilità della politica.
(a. bert.)