Aumentano gli atei tra i giovani italiani? Se lo chiede La Civiltà Cattolica sul fascicolo 4013 del 16 settembre in un articolo molto interessante di padre Giampaolo Salvini che segnala e commenta i contenuti del libro curato da Franco Garelli, “Piccoli atei crescono. Davvero una generazione senza Dio?”, (ed Il Mulino). Dalla lettura dell’indagine emerge una situazione complessa e in continua evoluzione. Da un lato ci sono più giovani che si ritengono senza Dio o senza religione, dall’altra la maggioranza dei giovani mantiene un legame, seppur esile, con la religione. E tra quanti credono in Dio e quelli che dicono di non credere vi sono coloro che si riconoscono in una realtà trascendente, spirituale, “che può costituire l’invito a vivere una fede feconda”.
“L’enciclica Laudato si’ di papa Francesco è la prima enciclica a citare Pierre Teilhard de Chardin, gesuita, scienziato paleontologo e grande figura spirituale”: lo sottolinea il gesuita p. François Euvé, direttore della rivista Etudes nel suo saggio pubblicato su Aggiornamenti sociali n 8/9 del settembre 2017. L’articolo è di grande interesse perché sottolinea l’attualità di un grande scienziato e pensatore cattolico troppo spesso dimenticato (o condannato … per la sua apertura ai valori della scienza, della modernità, e per la libertà creativa del suo pensiero religioso). Lo stile del suo pensiero e la sua attenzione ai movimenti profondi della vita dell’uomo e del mondo ne fanno un maestro e una guida preziosa per le coscienze consapevoli del mondo in evoluzione e del ruolo che l’uomo, per volontà di Dio, ha nell’universo. Tra gli altri temi trattati nel fascicolo della rivista c’è quello dei migranti, dei rifugiati e delle prospettive per una nuova politica industriale.
Il fascicolo di luglio di Koinonia (la rivista voce dell’omonima associazione nata a Sesto Fiorentino, che cerca di far comunione attraverso la comunicazione) offre, tra molti altri testi e documenti, il testo di un’intervista-dialogo tra Giampiero Forcesi e don Pino Ruggeri sul tema della sinodalità, a partire dalla coscienza di dover valorizzare maggiormente La varietà e il dialogo delle chiese locali e in genere delle esperienze ecclesiali, personali e comunitarie. Per far comunione, insomma, bisogna avere la capacità e il coraggio di mettere insieme, in un dialogo ordinato e profondo, esperienze, pensieri, carismi differenti. E non a caso la rivista pubblica anche un testo di Giovanni Franzoni in cui scrive “… secondo me il luogo di ricomposizione della Chiesa … è proprio lì dove ci sono i problemi, dove la gente comincia ad anticipare, a rompere il passo, a discutere, perché lì in fondo la fede è un fatto genuino, è una risposta … e non è inquinata dal pensiero che si voglia ricondurre le cose a un’omogeneità …”.
Il fascicolo 4/17 de Il Mulino è dedicato al tema del “corpo”, ai problemi che pone la sua gestione, alle domande sull’autonomia di ciascuno, sui mezzi e sui fini adeguati, sull’inizio e la fine … Oltre a numerosi altri argomenti affrontati, la rivista bolognese offre un toccante ricordo di Luigi Pedrazzi scritto da Romano Prodi e ricco di ricordi e confidenze che riguardano anche la nascita e la vita della rivista Il Mulino e la grande figura di Giuseppe Dossetti.
Lo studio del mese pubblicato sul numero 14 (luglio 2017) de Il Regno attualità è dedicato alla riforma della Chiesa. Ne è autore il teologo Severino Dianich ed è intitolato Il Vangelo, la Chiesa, il tempo. Difficile riassumere le coraggiose e bellissime pagine del saggio. Ma basterà segnalare che l’ampio testo (che merita davvero di essere letto!) si conclude con la parola di san Paolo ai Corinti: “Quando sono debole, è allora che sono forte” perché “quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti”.
(a. bert.)